di PASQUALE DI BELLO
L’europarlamentare di Forza Italia, Aldo Patriciello, alleato in Molise per via collaterale col centrosinistra, nel corso di una intervista si è espresso sui futuri assetti politici in vista degli appuntamenti elettorali fissati a febbraio 2018. Ha detto, in buona sostanza: è presto per stabilire chi sarà il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Molise. Una affermazione del genere non avrebbe alcun senso, e l’On. Patriciello non avrebbe alcun titolo a manifestarla, se non fosse la conseguenza di una scelte di fondo. Le scelta è questa: Aldo Patriciello torna nel centrodestra dopo la parentesi sconclusionata nel centrosinistra e, di conseguenza scarica, Paolo di Laura Frattura.
I due, Patriciello e Frattura, vengono entrambi da Forza Italia, con la solo differenza che il primo è rimasto dove è sempre stato, salvo il mimetismo tattico messo in campo sul piano regionale, mentre il secondo è andato a fare la quinta colonna all’interno del centrosinistra. Il risultato è il più grande equivoco della storia politica molisana, ma che ben si spiega se poniamo indietro le lancette della Storia fino a tornare alla Democrazia cristiana di marca dorotea dalla quale, per li rami, l’uno e l’altro provengono. Un condominio, quello doroteo, che non è abitato solo da Fratura e Patriciello. Alla comitiva cui si aggiunge un terzo inquilino: il senatore Roberto Ruta che nella vita fa ufficialmente il parlamentare ma, di fatto, è un pilota di sommergibili. Da sommergibilista egli intravide Frattura, travestito da pesce, incagliato tra gli scogli di Forza Italia e, sottrattolo dalle acque melmose, lo portò in superficie. Il sommergibile che Ruta pilotava all’epoca si chiamava Alternativ@, come molti ricorderanno, e dell’equipaggio, come molti avranno dimenticato, faceva parte anche Micaela Fanelli, attuale segretario regionale del PD, anche lei iscritta d’ufficio al club dei dorotei fuori tempo massimo. Del resto doroteo, nel codice genetico, è pure Matteo Renzi a cui Frattura e Fanelli hanno legato a filo doppio il proprio destino politico.
Ma non tutti i dorotei, come le ciambelle, riescono sempre col buco e non tutti gli inquilini, come in tutti i condomini, vanno d’accordo tra loro. Ad esempio Michele Iorio, anche lui di provenienza dorotea, per tutta l’allegra brigata Patriciello, Frattura, Ruta, Fanelli e collaterali, è come il fumo negli occhi. Alla luce di questo dato di fatto incontrovertibile, le parole di Patriciello diventano un ulteriore elemento di confusione politica. O egli dichiara di aver preso le distanze da Frattura, ed in tal senso ha titolo per esprimersi sulla futura leadership del centrodestra, o diversamente, attraverso Rialzati Molise, continui a sostenere il peggior governo regionale della storia politica molisana.
In mezzo alle due cose ci potrebbe essere solo una ulteriore chiave di lettura, forse quella più plausibile: che egli voglia tenere le mani libere sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Questo confermerebbe una linea di tendenza decennale e sperimentata e, politicamente, sarebbe la scelta più redditizia. Peccato che sia anche quella peggiore per i molisani.