La storia dell’ennesima fregatura, rifilata da Frattura ai molisani, merita di essere raccontata dall’inizio, da quando, cioè, nel giugno del 2016, fu pubblicato il bando della Finmolise, dal suggestivo nome: Mi fido di te. Si offriva un prestito della finanziaria della Regione da cinquemila a venticinquemila euro, a tassi agevolati e senza troppe pastoie, vincoli e fideiussioni varie. Insomma la Regione, fidandosi di professionisti e piccole imprese, dava loro una mano. O meglio diceva di voler dare una mano, rifilando invece l’ennesima fregatura.
Come vedremo, chi si è fidato della Regione Molise, e non sono pochi, è stato sostanzialmente raggirato e lo slogan più corretto da dare al bando sarebbe stato: non fidarti di lui, intendendo per lui Frattura, il governatore famoso per firmare senza aver letto quello che firma. E, nella storia, resta nitida la firma di Frattura sotto l’impegno a difendere l’ospedale di Venafro.
Magari, anche questa volta sarà andata così, pubblicando un bando con una dotazione di 8 milioni 716mila euro, che però c’erano solo nei sogni del presidente, perchè fino ad oggi, ed è passato un anno, di soldi ne sono arrivati poco più di un milione, con centinaia di aziende e professionisti che, fidandosi di Frattura, sono rimasti a bocca asciutta, come conferma Maria Antonietta Grimaldi che dice: «Ho telefonato in Finmolise e mi hanno detto: non ci sono soldi, la Regione non ne ha».
Allora, chiede la Grimaldi: «Com’è possibile fare un avviso pubblico e poi non finanziarlo? Un ente ha l’obbligo di fare bandi e avvisi solo dopo aver reperito le risorse economiche».
Un ente, ma la Regione Molise è un ente? O è solo il feudo di Paolo Frattura che fa praticamente bello e cattivo tempo?