di PASQUALE DI BELLO
Pronto l’ennesimo concorso farsa in Regione. A prevederlo le delibera di Giunta regionale n. 234 dello scorso 23 giugno che ha disposto l’approvazione di due concorsi per titoli ed esami finalizzati all’assunzione a tempo determinato per cinque anni per due dirigenti esterni alla Regione da destinare al Servizio risorse finanziarie, bilancio e ragioneria generale e al Servizio Competitività dei sitemi produttivi, sviluppo delle attività industriali, commerciali e artigianali. Il trucchetto per l’assunzione di nuovo personale in Regione è sempre il solito, il medesimo utilizzato anche per giustificare consulenze e incarichi. Ovvero la mancanza nei ruoli dell’amministrazione di dipendenti con particolare e comprovata qualificazione professionale tali da renderli idonei agli incarichi in questione. In poche parole, in Regione non esiste uomo o donna capace di svolgere le mansioni a cui andranno destinati i due super manager ricercati. Una balla grossa quanto il Colosseo. E lo dimostrano le stesse funzioni sciorinate nell’avviso pubblico. Ai due super Mandrake toccherà predisporre, tra le altre cose, il bilancio regionale annuale, verificare la copertura finanziaria delle leggi regionali, monitorare i fondi europei, programmare gli interventi a sostegno delle imprese, gestire le pratiche connesse all’eragazione di contributi e via dicendo, di voce in voce, in un crescendo di attività per le quali è vero l’esatto contrario di quanto affermato da Frattura e soci. Esistono in Regione già professionalità in grado di svolgere tali funzioni e la prova provata è che tali attività vengono svolte da anni, trattandosi di ordinaria amministrazione. E’ impensabile che in una Regione microscopica dotata di una cifra macroscopica di dirigenti, ben 42, non abbia tra i propri ruoli personale addetto alla bisogna. In realtà le cose hanno una spiegazione molto più semplice. In Regione si è aperta una finestra per assumere due dirigenti, e allora quale occasione migliore per spianare la strada ai soliti noti: amici, parenti di amici e amici di parenti. Vedremo, all’esito della vicenda, chi saranno i due fortunati vincitori dello Zecchino d’Oro regionale. A questi ultimi, tra i vari requisiti, è richiesta una documentata esperienza pluriennale nelle attività di programmazione. Un requisito che pare cucito addosso per chi, ad esempio, già si trova in Regione in forza di qualche incarico o consulenza. Per il momento, in attesa di conoscere i nomi, ma soprattutto i cognomi, degli unti dal Padreterno regionale, sappiamo per certo che lorsignori ci costeranno complessivamente ogni anno la stratosferica cifra di 162mila euro più relativo premio di produzione.