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sabato, Dicembre 28, 2024

Comune di Isernia, la ‘campana’ suona per Lombardozzi. La maggioranza vuole le dimissioni

AperturaComune di Isernia, la 'campana' suona per Lombardozzi. La maggioranza vuole le dimissioni

Nulla da fare, le acque nella maggioranza consiliare di centrodestra, al comune di Isernia, restano molto agitate. Tutti i capigruppo si sono espressi per la sfiducia al presidente del consiglio, Giuseppe Lombardozzi, accusato di aver votato contro la giunta sulla esternalizzazione della riscossione dei tributi comunali. In sostanza, vogliono che Lombardozzi si dimetta, puntando a sostituirlo in breve tempo. E a nulla è valsa la giustificazione data da Lombardozzi, in cui definiva il suo voto un voto tecnico. Una patata bollente per il sindaco d’Apollonio, ma anche per Michele Iorio, che però ha preferito rimandare ogni decisione agli stessi consiglieri di maggioranza. E così i capigruppo del centrodestra al Comune di Isernia mossi dal convincimento che, sostanzialmente, un voto tecnico (come quello di Lombardozzi) non possa essere in assoluto privo di condizionamenti e pronti a respingere l’idea di “un’oscura regia” dietro l’ipotesi di sfiducia nei confronti del vertice dell’assise, Salvatore Azzolini per ‘Insieme per il Molise’, Tonino Antenucci per ‘Isernia in Comune’ e Rossella Pitisci per ‘Fratelli d’Italia’ invitano Lombardozzi a un passo indietro. Attraverso una nota, misurata ma pungente, mettono in rilievo anche una questione di fiducia. Ponendo, come assunto, che Lombardozzi abbia agito in contrapposizione alla maggioranza municipale per perseguire il bene della collettività, ne consegue che egli consideri la strada intrapresa dall’amministrazione contraria all’interesse pubblico. Una simile analisi cambia, dunque, la visione delle cose. Ed è su questo aspetto che i capigruppo parlano di un problema politico, più che tecnico. “La nota vicenda del ‘voto tecnico’ contrario del presidente del Consiglio comunale – scrivono i tre – sollecita un doveroso intervento dei gruppi di maggioranza in seno al Consiglio. E ciò per due ragioni. La prima, per il rispetto dovuto alla collettività che segue la vita politica e amministrativa del Comune e ha il diritto di conoscerne le diverse opinioni, democraticamente e dialetticamente espresse dagli interessati nelle sedi istituzionali. La seconda, per esercitare il diritto di replica alle affermazioni riportate dalla stampa: “Nessuno ha mai dubitato – spiegano Azzolini, Antenucci e Pitisci – che il presidente del Consiglio comunale di Isernia potesse, autonomamente, prendere una posizione nettamente contraria, su un’importante deliberazione del Comune. Ma è altresì vero che il voto contrario non sia immune da rilievi. Il presidente del Consiglio – spiega ancora la nota – dice che il suo è un ‘voto tecnico’, quasi fosse elusivo dall’assumere una responsabilità politico-amministrativa. Se esiste, la prima osservazione da farsi è che un ‘voto tecnico’ non può mai essere libero, ma sempre politicamente condizionato o indotto”. Per questo, secondo i tre, Lombardozzi, votando contro la maggioranza avrebbe dovuto sapere che ci sarebbero state delle conseguenze, ovvero la cessata rappresentanza della stessa maggioranza. In conclusione un invito, neanche tanto velato, a presentare le dimissioni, pena un voto di sfiducia a breve.

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