Un’interrogazione del senatore del Movimento 5 Stelle, Gianluca Castaldi, ha riacceso i riflettori sui lavori infiniti alla diga di Chiauci. Nonostante le opere principali siano state completate già da una ventina d’anni – ha spiegato il parlamentare – si è ancora nella fase dei primi invasi sperimentali. Rivolgendosi al ministero delle Infrastrutture, Castaldi ha messo nel mirino il Consorzio di bonifica Sud-Vasto – concessionario e gestore della diga – ripercorrendo la lunga storia di un progetto che stenta a decollare, elencando i vari fondi stanziati che comunque non hanno permesso di centrare gli obiettivi prefissati. Nel frattempo continuano ad esserci ostacoli per la prosecuzione degli invasi sperimentali, a causa di una serie di “carenze gestionali, manutentive e di controllo” tali da indurre la direzione generale per le dighe del Ministero a chiedere, in un suo atto ispettivo presentato alla Camera, “di valutare l’opportunità di revocare la concessione attuale e di affidare la gestione della diga agli enti strumentali esistenti della Regione Molise, localizzati nel territorio della diga di Chiauci e che già gestiscono in modo adeguato infrastrutture analoghe”. Alla luce di queste considerazioni, il senatore Castaldi ha chiesto al Ministro di dotarsi di un cronoprogramma certo e definitivo per l’ultimazione dei lavori; di rafforzare le funzioni di controllo e messa in sicurezza della diga, delle popolazioni e delle attività economiche di questa area; di occuparsi delle presunte carenze gestionali ed eventualmente prendere provvedimenti; ma soprattutto di “attuare un costante monitoraggio sull’emanazione e attuazione dei futuri bandi di gara e sulla gestione dei lavori da parte del Consorzio di bonifica abruzzese”.