La provincia di Isernia ha sollevato il problema la scorsa settimana: c’è il no di tutti i partiti contro il progetto di nuova legge elettrale regionale con il collegio unico. Com’è noto, su questa proposta targata Frattura, ci sono già undici firme, l’attuale maggioranza di cui dispone il governatore a Palazzo D’Aimmo. Ma difficilmente la proposta ha speranze di arrivare al traguardo perchè, dopo la provincia di Isernia, anche il Bassomolise è in rivolta. E, come a Isernia, la ribellione parte proprio dal Pd, il partito di Frattura. Infatti la federazione territoriale del Partito Democratico è intervenuta nel dibattito rilanciando l’idea dei tre collegi: Campobasso, Isernia e Termoli. In alternativa, resti tutto com’è e si rinvii la discussione alla fase post-elettorale e alla nuova legislatura. Una nota critica, quella del PD bassomolisano, che non ha accolto di buon grado il recente orientamento della presunta riforma e che non ha digerito la presa di posizione, da parte del presidente della giunta regionale e di altri esponenti Pd, contrari alle deliberazioni dell’assemblea del PD bassomolisano del maggio scorso. La nota si conclude, infatti, con una sorta di avvertimento: “La federazione del Basso Molise non accetterà più decisioni imposte”. Il comunicato prende le mosse dalla considerazione della necessità – più volte espressa dalla stessa federazione – di una “rappresentanza adeguata ed effettiva del territorio” che non sarebbe garantita per le aree di Isernia e Termoli dall’ipotesi del Collegio unico. Quest’ultima scelta – evidenzia la nota – “non solo non assicura alcuna rappresentanza adeguata ai territori ma favorisce le posizioni dei consiglieri in carica e dei candidati che possono permettersi ingenti mezzi per campagne elettorali dispendiose, ma sopratutto, non si preoccupano di ignorare gli appelli dei partiti, dei comitati e delle amministrazioni; inoltre, il Presidente e il vice, iscritti PD, e altri consiglieri non si preoccupano di sconfessare la stessa Assemblea del partito che ha perfino votato con la loro presenza”. Di qui la richiesta proprio ai rappresentanti dem. “Chiediamo una legge elettorale regionale che abbia come requisiti essenziali: l’abolizione del listino maggioritario e istituzione del premio di maggioranza; tre collegi o circoscrizioni plurinominali (Isernia, Campobasso e Termoli) con rappresentanza predeterminata proporzionalmente ai residenti; ineleggibilità alla carica di Presidente della Giunta o di consigliere per chi ha già ricoperto ininterrottamente tali incarichi per due mandati consecutivi, a decorrere dalla prima legislatura successiva all’entrata in vigore della legge. D’altra parte – conclude la nota – una legge approvata a pochi mesi dalle elezioni, in totale scollamento dal territorio e con la maggioranza di un voto è cosa poco raccomandabile in tempo di elezioni.