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sabato, Dicembre 21, 2024

Disabili, Facciolla chiarisce il giallo: “Fondi usati per l’assistenza domiciliare”. Da Lattanzio polemiche sterili e cervellotiche

AperturaDisabili, Facciolla chiarisce il giallo: "Fondi usati per l'assistenza domiciliare". Da Lattanzio polemiche sterili e cervellotiche

di PASQUALE DI BELLO

Dopo la denuncia formulata da Angelo Patriarca, presidente del “Comitato SS. Salvatore per la non auto sufficienza”, arrivano i primi chiarimenti sui 4 milioni di euro stanziati dal Governo nel 2015 e dei quali si era persa traccia. A chiarire la destinazione, e quindi il giallo, è l’assessore regionale alle politiche sociali Vittorino Facciolla il quale, da noi interpellato, così si è espresso: “Sono stati utilizzati progressivamente nel corso degli anni per garantire prestazioni e assistenza domiciliare alle persone con disabilità”. Il racconto di Facciolla nasce da una considerazione: “I livelli essenziali di assistenza, i LEA, non riguardano solo le strutture ospedaliere o l’ambito medico in senso stretto – ha precisato l’assessore – ma anche le politiche sociali. Un infermiere, un fisioterapista che intervengono presso l’abitazione del disabile sono da inquadrare in un contesto di questo tipo”.

Incassato il chiarimento del responsabile delle Politiche sociali va dato atto al Comitato SS. Salvatore di aver contribuito, con la propria denuncia, a chiarire la questione. Come affermato infatti dal Comitato, i soldi stanziati non sono stati assegnati direttamente ai disabili che ne hanno fatto domanda, ma utilizzati dalla Regione per liquidare le prestazioni domiciliari rese dal personale medico, paramedico e da altri professionisti presso le abitazioni degli aventi diritto.

La verità, quindi, e come spesso accade, sta a metà strada: i quattrini non sono scomparsi né distolti per un altro utilizzo – e meno male, sarebbe stato un fatto gravissimo – ma nemmeno sono stati assegnati direttamente ai diretti interessati come ha denunciato il Comitato per la non autosufficienza.

Alla luce di questo, appare del tutto cervellotica, sterile e fuori misura la polemica innescata sulla vicenda dalla consigliera Nunzia Lattanzio. In una serie di commenti affidati a Facebook, la consigliera ha parlato di “macelleria mediatica” e “gioco al massacro”. In pratica, secondo Nunzia Lattanzio, il dramma dei disabili sarebbe stato strumentalizzato per ragioni di polemica politica. Si tranquillizzi, consigliera Lattanzio, i giornalisti raccontano le storie che apprendono e se quelle di questa regione vanno trattate con due dita sul naso non è per colpa di chi scrive ma semplicemente per il tanfo che regna sovrano. Non si crucci, stia serena e, soprattutto, eviti fantasiosi quanto ridicoli richiami al Capo dello Stato. Non c’è nessun attacco mediatico, come lei va ripetendo da tempo. Se è in grado di dimostrarlo lo faccia, altrimenti eviti accuse generiche e, soprattutto, la confusione tra diritto di cronaca e di critica con una dichiarazione di guerra. Quanto alla macelleria mediatica, le va dato ragione, salvo l’aver confuso le parti in causa. Se in questa regione ci sono dei macellati, questi sono i giornalisti. Così ha stabilito il Tribunale di Bari, che non è certo la sede di Telemolise.

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