Si torna a parlare di stabilizzazione del personale nella sanità molisana, e questa volta a intervenire sono gli Operatori Socio Sanitari, quelli che una volta venivano chiamati “ausiliari”. Da quel che abbiamo letto e saputo dal Presidente Frattura, la stabilizzazione riguarda solo il personale infermieristico lasciando a casa decine di operatori sanitari, qualificati e “aventi diritto” a casa. Questo è quello che dicono gli operatori, “questa scelta – continuano – è stata fatta per il semplice motivo che al posto nostro hanno fatto un contratto con una cooperativa, che, in buona sostanza, fornisce questo personale all’azienda sanitaria regionale, non solo ci siamo dovuti, giustamente, qualificare con corsi e tiricini, ma oggi, alla luce di quanto abbiamo letto, e delle dichiarazioni ufficiali, per noi sono chiuse tutte le porte, e questo non è giusto”.
“Noi vogliamo che si facciano le stabilizzazioni in contemporanea e che la attuale copertura finanziaria sia divisa per tutto il personale e non solo per gli infermieri siamo in attesa da quasi dieci anni e a differenza degli infermieri, che anche con contratti a termine lavorano noi non stiamo lavorando”.
Probabilmente qualcuno dimentica che dietro questi lavoratori ci sono famiglie intere che aspettano da anni di vedere, in qualche modo, riconosciuto il loro lavoro e il loro ruolo, francamente non si capisce per quale motivo siano stati esclusi dalla stabilizzazione, visto e considerato che in ogni caso servono e che verranno, anzi sono già stati sostituiti da una cooperativa.
Non è possibile che ci si ricordi qui questi lavoratori solo sotto elezione per accaparrarsi qualche decina di voti, non hanno bisogno di proclami e cose varie, hanno bisogno, ma non per grazia ricevuta ma per averselo guadagnato, del loro posto di lavoro, non credo sia difficile.
