A chiusura della settimana che ha visto diversi paesi molisani festeggiare Sant’Antonio Abate, il MuseC – Museo dei Costumi del Molise, nell’appuntamento di “Incontriamoci al Museo” non poteva esimersi dall’approfondire il culto del Santo tra i più venerati della nostra regione. “L’animale con un Santo in Paradiso” questo il titolo del primo appuntamento del 2018. In effetti, seppur tra alti e bassi, ancora oggi in molti centri della provincia di Isernia vengono organizzati grandi festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate. In alcune realtà la ricorrenza è caratterizzata dalla presenza dei cantori, gruppi di persone che girano casa per casa, mentre tra gli elementi in comune spiccano la questua e la presenza del maialino, da sempre legato alla figura del santo. Ma originariamente c’era un altro animale accanto a Sant’Antonio, ha svelato Mauro Gioielli, studioso di tradizioni popolari: il cinghiale. Delle tradizioni culinarie legate a questa ricorrenza ha parlato Anna Maria Lombardi, concentrando l’attenzione sulle prelibatezze ricavate dal maiale. In passato – ha spiegato – il prodotto di maggior pregio era la soppressata, fatto con la carne migliore, ma negli ultimi anni c’è stata la riscoperta di altre specialità, a partire dalla signora di conca casale fino alla pampanella di San Martino in Pensilis. Per l’esperta di cucina tradizionale, questi prodotti possono offrire buone opportunità di lavoro ai giovani, attraverso la produzione e commercializzazione di questi prodotti. Oltre che in cucina, il maiale si è intrufolato anche nella gioielleria popolare. Simboleggia abbondanza e prosperità, ha spiegato Antonio Scasserra, direttore scientifico di un museo, il Musec che sta incassando incoraggianti successi. I costumi e i gioielli esposti hanno finora attirato l’attenzione di migliaia di persone. Non meno importanti gli appuntamenti con “Incontriamoci al Museo”, che permettono di saperne di più sulle nostre tradizioni.