Oltre agli ebrei, principali vittime del nazismo, anche molti rom e sinti furono uccisi nei campi di sterminio. Per non dimenticare, ma soprattutto per far sì che in futuro non ci siano più discriminazioni, a Isernia (sala convegni Provincia) l’associazione Rom in Progress (in collaborazione con le cooperative Il Geco e Romano Drom, e con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale, della Regione Molise, Provincia di Isernia e Comune di Isernia) ha organizzato un incontro rivolto soprattutto alle scuole, dal titolo “Il Porrajmos, la Shoah dei rom e sinti”. “Sentiamo il bisogno – spiega il presidente di Rom in Progress, Concetta Sarachella (in arte Sara Cetty) – di non dimenticare. Ricordare ci insegna a guardare al futuro. L’importanza e l’obiettivo di questo evento è stato proprio quello di dare voce non soltanto agli ebrei, vittime indiscusse del nazismo, ma sottolineare che anche molti rom e sinti furono barbaramente uccisi nei campi di sterminio. Vogliamo ricordare il genocidio delle migliaia di rom e sinti che furono sterminati durante la Seconda Guerra Mondiale. Un genocidio di cui ancora si conosce troppo poco. Tra questi abbiamo voluto commemorare il pugile rom tedesco Johann Trollman Rukeli, ammazzato in tenera età. Non possiamo ignorare la sua storia: campione nazionale di box, gli fu sottratto il titolo nel 1933, per il solo motivo di appartenere alla comunità romaní. Proprio per questo – continua il presidente Sarachella – nasce la campagna sostenuta da me e l’attivista rom ed esperto di olocausto, Seo Cizmic, “un K.O al razzismo”. La battaglia odierna è questa: oggi il Porrajmos esiste, anche se si palesa sotto altre forme di discriminazione”. Nell’ambito della campagna è stato anche organizzato un concorso fotografico per combattere l’antiziganismo, ovvero quella forma di razzismo, ancora fortemente diffusa, che colpisce i popoli romanì (rom, sinti e altri gruppi). Zingari, gitani o zigani sono spesso oggetto di odio ingiustificato. Ordinando una t-shirt, creata per la campagna di sensibilizzazione, si potrà sostenere l’alleanza contro l’antiziganismo, volta a combatte la discriminazione razziale attraverso il lavoro di educazione all’ interculturalità la difesa dei più deboli”. Ieri come oggi – è stato detto durante l’incontro – il processo di integrazione fatica ad affermarsi. C’è ancora molta strada da fare, ma qualche importante passo in avanti è stato fatto, come dimostrano le testimonianze di don Cristian Di Silvio, originario di Cassino, e della giovane isernina Samantha Sarachella, fresca di laurea in Biologia. Durante i lavori del convegno si è parlato anche dello sterminio del popolo ebraico. O, meglio, del perché si è arrivati a concepire questa barbarie. Fiora Luzzatto, a tal proposito, ha citato il manifesto della razza, concepito in Italia 80 anni fa, durante il ventennio fascista. All’incontro ha partecipato anche Alessandro Pistecchia, esponente dell’ Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali- Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri).