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sabato, Dicembre 21, 2024

Sanità: la questione Tavolo Tecnico, tema scottante per il nuovo Presidente della Regione

AperturaSanità: la questione Tavolo Tecnico, tema scottante per il nuovo Presidente della Regione

di PASQUALE DI BELLO

Da lunedì 23 aprile, celebrate le elezioni regionali, chiunque sia il nuovo presidente e qualunque sia lo schieramento vincente, dovrà fare i conti con quello che è stato il tema dei temi dell’era Frattura: quello della Sanità. E, nel caso specifico, quello del rapporto tra la Regione Molise e il Tavolo Tecnico nazionale. La strampalata riforma Frattura, che il 18 maggio 2016 portò in piazza oltre 6000 persone in quella che resta la più grande manifestazione popolare contro un presidente di Regione, è anche figli di un rapporto sbagliato e sottomesso con lo Stato centrale. Oltre alla contestazione, in quella circostanza il popolo a gran voce chiese un’inversione di rotta in favore della Sanità pubblica di qualità, una richiesta mortificata negli anni dalle regole draconiane imposte dal Tavolo Tecnico nazionale, chiamato a verificare l’attuazione del piano di rientro che la Regione Molise sta sostenendo nei confronti dello Stato Centrale. Un muro contro muro rispetto al quale il presidente e commissario ad acta si è chiamato sempre fuori. A detta di molti osservatori, quello di Frattura è stato un atteggiamento remissivo e passivo che ha finito per complicare le cose. Come in passato, ha detto qualcuno, andavano sbattuti i pugli sul tavolo e fatta la voce grossa. Frattura, al più, sul tavolo c’ha appoggiato la merenda in quelle che sono state più scampagnate romane tra compagnoni che burrascose riunioni per sostenere le ragioni del Molise. Il Governo, di fatto, impone alla Regione quel che gli pare. Ad esempio, dal 18 maggio 2015, lo Stato centrale ha continuato ad imporre al Molise la figura del Sub Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro, questa volta nella persona del dott. Gerardo Di Martino, alla modica cifra (si fa per dire) di 134mila euro all’anno più oneri riflessi. Un bel paradosso quello di appioppare un colpo sul groppone alle disastrate finanza molisane e farlo nell’ottica del risparmio imposta dal piano di rientro. Misteri dell’ufologia politica molisana. L’auspico è che finita la campagna elettorale, celebrate le elezioni regionali, chiunque essi siano i nuovi governanti vadano a Roma accompagnati da un foglietto bianco con sopra scritto: “Adesso basta!”.

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