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sabato, Dicembre 21, 2024

Giunta regionale, la rappresentanza di genere sia un impegno preciso del nuovo Presidente

AperturaGiunta regionale, la rappresentanza di genere sia un impegno preciso del nuovo Presidente

La legislatura regionale che sta volgendo al termine è stata caratterizzata, tra le tante cose e le molte inadempienze, dal mancato rispetto di un principio di cardine del nostro ordinamento: quello della rappresentanza di genere. Un principio di civiltà, prima ancora che giuridico, attraverso il quale si garantisce all’interno delle Istituzioni una rappresentanza adeguata ad entrambi i sessi. La questione, volgarmente derubricata al tema “quote rosa”, assume ancora più importanza in vista dell’imminente rinnovo del Consiglio regionale e della elezione del nuovo presidente del Molise. Con la nuova legge elettorale, la n. 20 dello scorso 5 dicembre 2017, è stata introdotta una norma ben precisa, quella che limita al 60% la presenza massima di uno dei due generi all’interno delle liste che concorrono alla elezione del nuovo Consiglio regionale. Vi è quindi la garanzia che almeno un 40% sia riservato all’altro sesso. Tra le liste che sono attualmente impegnate nella competizione del 22 aprile, il principio è stato in larga parte rispettato con una presenza bilanciata di entrambi i generi.

Il tema che invece si porrà al nuovo presidente di Regione, è meno aritmetico e certamente più politico, ovvero prevedere nella prossima Giunta regionale una composizione che rappresenti in maniera adeguata il genere femminile e quello maschile. La passata amministrazione, non è un mistero, non si è mai data molta preoccupazione di affrontare la questione, tanto è vero che in cinque anni, nella Giunta Frattura, di assessori donna non si è vista traccia. Adesso, ci auguriamo che chiunque sia il nuovo presidente non imiti le orme del suo predecessore e assicuri al prossimo governo regionale nella misura in cui crede, ma la assicuri, la rappresentanza di genere. Un mondo solo al maschile, non solo è un mondo brutto ma è anche un mondo stupido, privo di quel contributo straordinario e determinante che le donne, senza alcuna quota, riescono a dare in ogni ambito della società.

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