di PASQUALE DI BELLO
Il primo impegno che si troverà ad affrontare la nuova maggiornaza in Consiglio regionale ed il neo eletto presidente Toma, è quello della composizione di sei caselle strategiche per la vita amministrativa ed istituzionale della regione. Si tratta della nomina dei cinque assessori che andranno a comporre la nuova giunta e la elezione del Presidente del Consiglio regionale. Al momento nomi ed ipotesi di sono oggetto di una riflessione interna a partiti e movimenti, oltre che di analisi da parte del presidente Toma. Di ufficiale, salvo interlocuzioni informali, non c’è nulla. Tuttavia è lo stesso risultato elettorale a fornire alcune indicazioni di carattere oggettivo delle quali non si potà fare a meno di tener conto. A parlare, sono voti e preferenze. Alla griglia di partenza, la formazione in prima fila è quella di Forza Italia con tre eletti. Seguono, con due rappresentanti in Consiglio regionale: Orgoglio Molise, Lega, Popolari per l’Italia. Un solo eletto, invece, registrano l’UDC, Fratelli d’Italia e Iorio per il Molise. Stiamo parlando di dodici nomi per sei caselle. Intanto c’è un dato nuovo da acquisire: il presidente Toma si è dichiarato di Forza Italia, per i berlusconiani è quindi ipotizzabile solo una sola casella in Giunta, visto il peso del presidente, e questa dovrebbe andare al più votato : Nicola Cavaliere. Altri tre posti in Giunta, dati alla mano, dovrebbero andare ai più votati tra le formazioni che hanno eletto due rappresentanti in Consiglio. Quindi: Vincenzo Cotugno, per Orgoglio Molise, Aida Romagnuolo per la Lega e Vincenzo Niro per i Popolari per l’Italia. All’appello mancano un posto in Giunta e lo scranno più alto in Consiglio, quello di presidente, e le forze politiche da rappresentare sono tre. Una di queste, tuttavia, Iorio per il Molise, al momento sconta l’handicap della sospensione dell’ex governatore Iorio e primo eletto, per via della legge Severino. Almeno in prima battuta, sino alla pronuncia della Cassazione, il suo posto è destinato alla prima tra i non eletti della lista: Eleonora Scuncio che, con poco più di 700 preferenze, dovrebbe essere destinata al ruolo di semplice consigliere in attesa del ritorno di Iorio. A giocarsi quindi la partita per il quinto assessorato è Quintino Pallante di Fratelli d’Italia che, nel confronto con Salvatore Micone, unico eletto dell’UDC, può vantare una maggiore esperienza amministrativa, essendo stato già in passato assessore regionale, e un maggior numero di preferenze: 1844 rispetto al collega che ne totalizza 1738. A Micone, quindi, salvo possibili e probibli assetti di altro tipo, toccherebbe la presidenza del Consiglio regionale, un ruolo di altissimo profilo istituzionale che però potrebbe entrare nel mirino anche di altre formazioni.
In virtù della nuova legge elettorale e del nuovo meccanismo di sostituzione degli assessori con i primi dei non eletti, e in virtù delle affermazioni fatte dal presidente Toma sulla composizione della Giunta con soli eletti nelle liste, è possibile ipotizzare l’ingresso immediato in Consiglio regionale dei piazzati nelle diverse formazioni: Massimiliano Scarabeo per Forza Italia, Paola Matteo per Orgoglio Molise, Domenico Ciccarella per la Lega, Antonio Tedeschi per i Popolari per l’Italia e Filoteo Di Sandro per Fratelli d’Italia. Questo, quindi, il quadro meramente tecnico che sta sotto la luce del sole. Insieme a questo ci sranno poi le valutazioni politiche, con il loro peso, che nelle prossime ore andranno ad integrare l’oggettiva rappresentazione fornita dalle urne.