Far diventare il Molise in breve tempo un’ambita meta turistica. E’ questa l’ambiziosa prospettiva che il Presidente della Regione, Donato Toma, si è dato affinché possano essere valorizzate appieno le risorse paesaggistiche, artistiche, culturali ed enogastronomiche che fanno del Molise una delle regioni più belle e interessanti d’Italia ma, al tempo stesso, anche quella più misconosciuta. E a dirlo che il Molise rappresenta il fanalino di coda, sono le statistiche. Il Molise si attesta all’ultimo posto in termini di internazionalizzazione del settore. Dall’estero arrivano in regione solo il 9,6% di stranieri, a fronte del 90,4% di italiana. Il Molise è ultimo in Italia anche quanto a visitatori di musei, palazzi storici ed aree archeologiche. Eppure il territorio è ricco di tesori paesaggistici e artistici, di meravigliosi borghi, piccoli e incantevoli, e di una rete del buon gusto nella quale è possibile trovare vere e proprie gemme dell’enogastronomia che dal vino passano al cibo e che dalla montagna arrivano al mare.
Proprio per questa ragione la valorizzazione di questo patrimonio è diventata una esigenza impellente. L’idea messa in campo dal Presidente Toma e dal nuovo governo regionale è la convocazione degli “Stati generali del Turismo”, una occasione, secondo Toma, per confrontarsi direttamente con gli operatori e con i professionisti del settore. Tra gli obiettivi c’è anche quello di creare un marchio che possa identificare il Molise come eccellenza turistica, enogastronomica e culturale.
Sulla stessa lunghezza d’onda del Presidente Toma anche il neo assessore al ramo, Vincenzo Cotugno, la cui sinergia diventa strategica sotto il profilo del marketing territoriale e dell’internazionalizzazione delle imprese. “Le eccellenze molisane, culturali, turistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche rappresentano un volano eccezionale per la crescita dell’intera regione – ha detto Cotugno. Nel settore – ha proseguito – andranno fatti interventi massicci, anche grazie al pieno utilizzo dei fondi europei, affinchè in breve tempo si determinino le condizioni per una crescità generale dell’intero comparto e si determinino nuove opportunità di occupazione”.
Insomma, le premesse per fare bene ci sono tutte, adesso è tempo di mettersi al lavoro. La pagina è stata girata e a dirlo è anche un dato formale che, in questo caso, si fa sostanza. Nella passata legislatura il settore turismo e cultura sono stati in pratica relegati ai margini, con l’assegnazione a due consiglieri regionali di una delega farlocca i cui risultati sono stati miserrimi. Adesso, se non altro, vi è la piena titolarità delle materie in capo ad un assessore e la buona volontà per cambiare strada.