Carlo Fucci 61 anni, di Airola, in provincia di Benevento, è il nuovo procuratore capo della Repubblica del tribunale di Isernia. Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio superiore della magistratura, indicando il pm di Santa Maria Capua Vetere come successore di Paolo Albano, prossimo ad andare in pensione. Fucci per oltre 30 anni è stato pubblico ministero e ha rivestito la carica sia di segretario generale, che di vice presidente dell’Anm. Fucci – come scrive Il Mattino – vanta un curriculum di tutto rispetto. La sua carriera inizia a finire sui giornali dopo che arriva per primo sul luogo della strage di camorra di Casapesenna il 18 dicembre 1988. È sempre lui che ha l’idea di creare due aule-bunker nel nuovo carcere di Santa Maria Capua Vetere. Sul finire degli anni ‘90, riesce a coinvolgere i vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e del ministero della Giustizia nel progetto per le nuove aule destinate ai maxiprocessi, come quello arcinoto contro il clan dei Casalesi, denominato ‘Spartacus’. Si occupa della ‘tangentopoli casertana’ finendo per scontrarsi con il pool di Mani Pulite a Milano che voleva per sé l’inchiesta. Riesce a recuperare parte del denaro frutto della tangente alla Fiat, in Svizzera ma anche alle Bahamas, dove però il governo locale non vuole collaborare con la magistratura italiana. In udienza, fa condannare un sottosegretario e vari politici. Nel ’99, tiene alta l’attenzione sul tema in un tribunale di provincia, come mai nessuno prima. Da semplice pm, ma anche come presidente provinciale dell’Anm, Fucci convinse i colleghi a una colletta per comprare una pagina di pubblicità sul quotidiano ‘Il Mattino’. Gli serviva spazio per denunciare che il suo tribunale, quello di Santa Maria Capua Vetere, era “sul punto di annegare” tra le scartoffie. Centinaia di migliaia di procedimenti penali e civili. “Una mole di lavoro che non ha eguali in Europa” a fronte di “un organico insignificante”, si leggeva sul Mattino. Per rincarare la dose, aggiunse che non ci si deve sorprendere se “poi i criminali vengono scarcerati”. Di comprarsi una pagina di giornale nessuno tra i giudici ci aveva mai pensato. Nei primi anni Duemila, finisce ancora sui giornali per la sua presa di posizione, durissima, contro la riforma della giustizia dell’allora ministro leghista Castelli, accusato di voler “fascistizzare” la magistratura, con conseguente ridda di polemiche tra la maggioranza di centrodestra. Poi, nel 2005, è protagonista di una nuova bufera mediatica: un sms ironico sull’aggressione subita da Berlusconi, dopo che un giovane gli aveva tirato contro il treppiede della macchina fotografica. Il messaggio invitava a raccogliere fondi per ricomprare un cavalletto al giovane fotografo. Fucci si difese parlando di uno scherzo. Ora, a Carlo Fucci, tocca un altro ruolo, quello di dirigere la procura di Isernia, è lui il successore di Paolo Albano che andrà in pensione entro settembre.