Vincenzo Sarachelli era un gran lavoratore. Sposato, padre di sei figli, dava l’anima per mandare avanti la famiglia. Il mese scorso stava raggiungendo un cantiere in autostrada. Costretto a fermarsi su una piazzola di sosta della Bologna-Padova, fu travolto e ucciso da un tir. In occasione del suo 43esimo compleanno, parenti e amici lo hanno ricordato con grande affetto. In tanti hanno partecipato alla toccante iniziativa organizzata nel quartiere San Lazzaro dall’associazione Rom in Progress, che ha così voluto realizzare un desiderio dei familiari della vittima. In prima fila c’erano anche i figli di Vincenzo. Dalla chiesa di San Giuseppe Lavoratore un lungo corteo ha raggiunto la sua abitazione. Poi, dopo un giro per le vie del quartiere, di nuovo in piazza Palmerini. “Con questa fiaccolata – ha commentato Concetta Sarachella, presidente dell’associazione Rom in Progress – oltre a ricordare una persona a noi molto cara, abbiamo voluto evidenziare le discriminazioni che subisce la nostra etnia. Vincenzo era un lavoratore che faceva grandi sacrifici per dare un futuro ai suoi sei figli, ma la sua morte non ha fatto clamore, perché rom. Al contrario se fosse stato lui a investire un italiano – ha concluso – si sarebbe sollevata l’ennesima campagna d’odio razziale nei nostri confronti”.