Più passano gli anni, più aumentano dubbi e ipotesi sulle cause del bombardamento di Isernia. Di certo c’è che fu pagato un prezzo altissimo durante la seconda guerra mondiale. Tantissime le vittime innocenti recuperate tra le macerie di una città praticamente rasa al suolo. Nel loro ricordo anche quest’anno è stata organizzata una cerimonia commemorativa. Dopo il simbolico rintocco delle campane della cattedrale nell’ora del primo bombardamento, il vescovo della diocesi di Isernia–Venafro, monsignor Camillo Cibotti, ha celebrato una messa, sottolineando un concetto: quando accadono certe tragedie l’errore non è solo militare. Se ancora oggi la guerra la fa da padrone è perché la pace è solo un principio politico che evidentemente l’uomo non fa proprio nella vita di ogni giorno. Al termine della messa i rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni e alcuni cittadini hanno raggiunto piazza X Settembre per la rituale deposizione delle corone d’alloro ai piedi del monumento che ricorda le vittime del bombardamento, da parte del prefetto Guida e del sindaco d’Apollonio. Durante il suo breve intervento il primo cittadino, insieme ai tanti morti, ha voluto ricordare anche i sopravvissuti. Oltre a perdere i loro cari, davanti ai loro occhi si ritrovarono uno scenario terribile. La cerimonia si è conclusa con una visita al sacrario allestito nel museo civico, nella sezione che ricorda quei giorni che segnarono per sempre la storia di Isernia.