Il rinvio dell’inizio delle lezioni non risolve il problema scuole a Isernia. Urge trovare una soluzione per gli alunni destinati all’ex centro anziani. Nelle ultime ore sono stati effettuati dei sopralluoghi. Continui i contatti tra la struttura comunale e il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Giovanni XXIII, Bruno Caccioppoli, che tra l’altro ha preso servizio solo da pochi giorni, ritrovandosi a dover far fronte a una situazione oggettivamente difficile. In queste ore si stanno valutando diverse ipotesi, anche quella servirsi almeno temporaneamente di strutture private. Non sono da escludere i doppi turni, ma i genitori difficilmente accetterebbero questa soluzione. Né si può pensare a a un trasferimento nel nuovo polo scolastico di Pietradonata, nel comune di Sant’Agapito. Il sindaco di Longano, Antonio Ditri, è stato molto chiaro: “non c’è spazio a sufficienza, ospitare un altro istituto è impensabile. Ma i bambini di Isernia – ha detto ancora – sono i benvenuti, a patto che si iscrivano al nostro istituto comprensivo. La mancata apertura delle scuole di competenza del Comune, oltre a far infuriare i genitori ha sollevato un polverone politico. La Lega, attraverso i consiglieri Filomena Calenda e Stefano Testa, ha chiesto le dimissioni dell’assessore comunale all’Istruzione Sonia De Toma, accusandola di scarsa efficienza. “Non si possono lasciare i genitori nell’incertezza la politica è tenuta a dare risposte. Il sindaco – è il parere dei due esponenti del carroccio – farebbe bene a procedere con un rimpasto, mettendo in giunta assessori competenti”. A queste accuse la De Toma non ha inteso replicare, limitandosi a precisare che l’ordinanza del sindaco Giacomo d’Apollonio è chiara: il rinvio è stato chiesto dai dirigenti scolastici. Mentre per quanto riguarda i lavori all’ex centro anziani era stato predisposto un programma per consentire di fare lezione senza bloccare i lavori, ha detto ancora l’assessore, ma poi nel week end sono cambiate le carte in tavola. Sulla mancata apertura delle scuole è intervenuto anche il Pd, accusando l’amministrazione di aver creato incertezze con l’istituzione dei due poli, oltre a consegnare in ritardo i locali. Il Partito democratico si dice pronto a favorire un confronto in consiglio comunale che coinvolga anche i genitori, che preveda una ridistribuzione più razionale e che porti a una soluzione condivisa.