Riprende quota una vecchia idea nata ai tempi dell’amministrazione Iorio, quella di una riqualificazione complessiva dell’area dell’ex stadio Romagnoli di Campobasso e la sua destinazione a sede della Regione Molise. A lavorare a questo progetto che comprende anche la ristrutturazione e l’utilizzo dell’ex Hotel Roxy sono, secondo indiscrezioni, l’assessore ai lavori pubblici, Vincenzo Niro, e lo stesso presidente della Regione, Toma. Troverebbe così uno sbocco il concorso internazionale di idee al quale hanno preso parte ben 83 progettisti dall’Italia e dall’Estero. Un lavoro da oltre 50 milioni di euro destinato a cambiare radicalmente il volto della città e rispetto al quale erano sorte all’epoca più di una contestazione da parte di comitati cittadini e associazioni ambientaliste. Ad assicurarsi all’epoca il premio come miglior progetto, fu lo studio dell’Architetto Nicola Guglielmi che primeggiò sugli altri concorrenti, tra cui studi titolatissimi con opere realizzate in tutto il mondo.
La zona in esame, a parte le attività sportive, ha avuto negli ultimi anni soltanto un utilizzo massiccio in occasione della visita di Papa Francesco a Campobasso a luglio del 2014. Poi, per il resto, l’intero sito è l’equivalente di un mega parcheggio a cielo aperto.
Quanto al Roxy, ridotto ormai ad una discarica posizionata proprio difronte alla meravigliosa Villa De Capo, finalmente verrebbero messi a frutto i sei milioni e mezzo spesi dalla Regione Molise per il suo acquisto. L’ex hotel, un tempo fiore all’occhiello di Campobasso, non è un mistero che si sia trasformato in un luogo di spaccio frequentato da tossici e abitato purtroppo da ratti.
Qualora l’idea tornata in auge andasse in porto, verrebbe anche attutito, se non eliminato, l’annoso problema degli affitti regionali per immobili destinati sia alla sede del Consiglio regionale che a quelle degli assessorati. Anche nella passata legislatura una prospettiva del genere era stata presa in considerazione dal presidente del Consiglio regionale dell’epoca, Vincenzo Cotugno, ma non se ne fece poi nulla. Tornando ancora a ritroso nel tempo, va detto che le tavole degli ottantatré progettisti concorrenti dovevano essere esposti al palazzo della ex Gil ma, ad oggi, nessuno le ha viste. Potrebbe essere questa l’occasione per ammirarle, compreso il progetto dell’architetto Guglielmi che, tra le altre cose, a corredo dei palazzi regionali prevedeva anche filari di uva destinata a Tintilia ed alberi di olivo.