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giovedì, Dicembre 26, 2024

Santissimo Rosario, il futuro passa per l’accordo di confine con la Campania

AperturaSantissimo Rosario, il futuro passa per l'accordo di confine con la Campania

Come garantire un futuro al Santissimo Rosario di Venafro?

La domanda, da anni, se la stanno ponendo i vari governi regionali che si sono succeduti nel corso degli ultimi tempi. La risposta potrebbe essere quella di un accordo di confine, con la regione Campania, come si sta facendo con l’Abruzzo per il San Francesco Caracciolo di Agnone. Ma ci vuole la spinta e il consenso di entrambi i territori, sia quello molisano, che quello campano. In quest’ottica è stato organizzato a Venafro un incontro tra gli amministratori delle due regioni e quelli dei comuni confinanti.Si è tenuto presso la Palazzina Liberty di Venafro, al fine di gettare le basi per la stipula di un accordo di confine tra Molise e Campania a favore dell’ospedale SS. Rosario. All’evento, voluto fortemente dal Consigliere regionale Antonio Tedeschi, hanno preso parte, tra gli altri, il governatore Donato Toma, i Presidenti delle Province di Caserta e Isernia, una delegazione di Consiglieri regionali di Campania e Molise e i Sindaci del casertano, della Valle del Volturno, del venafrano e del basso Lazio. Alla fine dell’incontro la firma del documento che impegna i comuni coinvolti alla stipula di un accordo di confine tra le regioni Campania e Molise per il ripristino dei servizi essenziali di Pronto Soccorso e Rianimazione dell’ospedale di Venafro. È stato così siglato un primo documento d’intesa che impegna le due Regioni ad attivarsi in tal senso. Oltre ai Sindaci dall’area del Volturno, dal Basso Lazio e dall’Alto Casertano, in sala erano presenti anche i Consiglieri regionali Nico Romagnuolo e Armandino D’Egidio per il Molise e Luigi Bosco per la Campania, e l’Assessore Vincenzo Niro. Il Consigliere regionale Massimiliano Scarabeo non ha potuto essere presente per problemi di salute. L’idea degli accordi di confine potrebbe salvare il Santissimo Rosario da una fine annunciata, ma, come ha sottolineato Donato Toma, occorre rivedere il decreto Balduzzi, condizione esssenziale per rimettere mano alla sanità regionale. Altro discorso scottante è quello del futuro stesso della sanità molisana, il decreto per la nomina del sostituto di Paolo Frattura ancora non viene fatto dal governo centrale e si rincorrono le voci su chi sarà il nuovo commissario anche se dal Molise parte forte la richiesta di fare presto, la sanità regionale non può più aspettare.

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