Vendita dei capi in magazzino e pagamento delle competenze arretrate agli ex lavoratori Ittierre. C’è un’altra verità, oltre quella raccontata finora, ed è quella del compratore mancato. Com’è noto il pagamento delle retribuzioni arretrate da parte della gestione commissariale era legata alla vendita dei capi ancora in magazzino. Vendita che è sfumata e i lavoratori sono entrati in stato di agitazione. Finora si pensava che fosse stato il compratore a venire meno, ma l’avvocato Gerardo Perrillo con una sua lettera è intervenuto nell’interesse della società Pancaldi Group di Pontecagnano affermando che: «I fatti rappresentati risultano volutamente incompleti e non rispondenti alla realtà di quanto accaduto: la trattativa inerente l’acquisto dei capi di magazzino ed accessori si è “bloccata” solo ed esclusivamente per colpa del liquidatore giudiziale che ha preferito dare risoluzione al contratto in itinere, per non rispondere alle censure e contestazioni mosse dalla società Pancaldi: in primo luogo la mancanza delle licenze dei brand venduti, che hanno comportato notevolissimi disagi per la commercializzazione dei prodotti, con successive contestazioni da parte dei clienti. Licenze poi ottenute solo dopo molteplici solleciti. La disponibilità a definire bonariamente la vertenza – continua l’avvocato Perrillo – è stata manifestata più volte, ma è stato rifiutato ogni bonario componimento. Ad ogni buon conto, chiude il legale, Pancaldi si tutelerà legalmente, anche se tuttora manifesta la propria disponibilità ad un incontro risolutorio nell’interesse di tutte le parti, compresi i lavoratori». Fin qui il mancato compratore, ora bisogna vedere se la gestione commissariale dell’Ittierre risponderà, oppure la trattativa è saltata del tutto, con la conseguenza che gli 850 ex Ittierre resteranno senza i loro soldi. Un bel ginepraio e forse la proposta di Emilio Izzo di fare una vendita al pubblico di tutti i capi in magazzino per recuperare i fondi necessari è la soluzione più giusta. Tenendo anche presente che più tempo passa e più perde valore il magazzino dei capi invenduti dell’Ittierre. La palla torna in mano al giudice fallimentare e al liquidatore.