di FABRIZIO OCCHIONERO
Sono sempre più numerose le segnalazioni dei pendolari che ogni giorno percorrono la strada provinciale che collega la zona industriale di Bonefro al bivio per Casacalenda e Campobasso.
Le condizioni della viabilità, all’altezza del viadotto Bovara, sono critiche e nessuno interviene nonostante le proteste e le comunicazioni inviate, nel tempo, anche in Prefettura da parte di alcuni Comuni per sollecitare interventi.
Un problema che ormai si trascina da diversi anni e investe il collegamento principale della zona conosciuta come il cratere del terremoto del 2002 e il raccordo che porta alla Statale 87 per il capoluogo con un progetto di ammodernamento ancora da completare.
I disagi sono significativi, tanto che spesso si creano degli ingorghi tra i veicoli con gli automobilisti costretti a fare degli slalom tra i fossi e il fondo dissestato ovunque.
Non bastano i segnali che indicano la presenza dello smottamento ma, in sostanza, serve un intervento definitivo che pur se previsto tarda ad arrivare.
Una questione che riguarda anche le ambulanze, gli scuolabus, i camion e i pullman di linea che assicurano i collegamenti sull’intero territorio delle aree più interne.
Una situazione già critica in vista del prossimo inverno con pioggia, fango, neve e ghiaccio che – in mancanza di lavori – andranno a peggiorare la viabilità già disastrata anche in altre zone, in particolare verso la Puglia.
A questo si aggiunge la mancanza di segnaletica orizzontale in più punti a ridosso di Santa Croce di Magliano, San Giuliano di Puglia, Bonefro e Colletorto.
Le comunità aspettano gli interventi previsti in tempi brevi e un impegno concreto da parte delle istituzioni competenti che superi interventi tampone, la burocrazia, e l’indifferenza rispetto a un territorio già martoriato dallo spopolamento che non vuole morire. Perché i lavori non sono ancora partiti?