Il tribunale isernino è uno dei più virtuosi d’Italia: il fenomeno della prescrizione dei reati riguarda una percentuale molto bassa rispetto alla media nazionale. Ma il problema della lentezza dei processi resta. Ed è dovuto dalla carenza di giudici, ha sottolineato il presidente della camera penale di Isernia Francesco La Cava durante i lavori del convegno incentrato proprio sulla “Prescrizione del reato e ragionevole durata del processo”, di scena nell’aula Aldo Moro del palazzo di giustizia di Isernia. Sulla stessa linea il presidente del tribunale, Vincenzo Di Giacomo. Oltre a Di Giacomo e La Cava, all’incontro – moderato dall’avvocato e giornalista Felice Pettograsso – hanno partecipato il procuratore capo Carlo Fucci, il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti Vincenzo Cimino e il presidente dell’Ordine degli avvocati di Isernia Maurizio Carugno. Anche per lui l’ipotesi di rivedere la prescrizione è da bocciare senza appello. La prescrizione è il fallimento dello Stato – hanno ribadito il giudice Di Giacomo e l’avvocato La Cava – per questo il potere politico più che riformare dovrebbe impegnare maggiori risorse economiche per la giustizia e l’adeguamento degli organici. Un concetto, questo, sottolineato con forza anche nel documento che la Camera penale di Isernia – tra le più attive in Italia – ha indirizzato tra gli altri al ministro della giustizia Alfonso Bonafede.