A quarant’anni dall’entrata in vigore della legge Basaglia, quella che nel ‘78 sancì la chiusura dei manicomi, a Isernia è stato organizzato un momento di riflessione su una norma che ha segnato una svolta epocale. Tra i relatori Alessandra Oretti, proveniente dal dipartimento di salute mentale di Trieste. É stata l’occasione per un confronto tra la realtà molisana e il gruppo di lavoro triestino, erede di Basaglia, attualmente considerato dall’Organizzazione mondiale della sanità punto di riferimento ed eccellenza per le politiche sanitarie della Salute Mentale. La legge 180 – è stato detto durante l’incontro – ancora oggi è attuale ed efficace. Al massimo avrebbe bisogno di essere attuata in tutti i suoi punti, più che essere rivista. Quella legge – ha detto Oretti – ha “liberato” tantissime persone, ha ridato dignità alle persone. Per rendere ancora più incisiva la legge Basaglia, è necessario stanziare maggiori risorse. In media le regioni italiane sono molto al di sotto della soglia ottimale. E in Molise le cose vanno ancora peggio, ha sottolineato Tommaso Gualano, direttore dell’unità di psichiatria di Isernia: la spesa dovrebbe aggirarsi intorno al 5%. Nella nostra regione si arriva a malapena al 2%.