«Diamo voce al silenzio», il tema scelto per convegno promosso dai 24 comuni dell’Ambito territoriale di Isernia per tenere alta l’attenzione sul fenomeno delle violenze sia fisiche che psicologiche ai danni delle donne, ma anche per dare risposte concrete alle tante vittime che spesso hanno paura di denunciare. Durante l’incontro la problematica è stata affrontata a tutto campo. Tra le possibili soluzioni, quella di un intervento più incisivo del legislatore. Ma per la criminologa Roberta Bruzzone il vero problema è un altro. A suo avviso occorre una vera e propria rivoluzione culturale che parta dalle famiglie. Le istituzioni e le associazioni possono fare tanto per favorire il rispetto della persona e abbattere le disparità. Il centro antiviolenza dell’ambito territoriale di Isernia nasce proprio per centrare questo obiettivo, ha ricordato il sindaco del capoluogo di provincia, Giacomo d’Apollonio. Tra gli ospiti anche Gessica Notaro, sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato. Ha raccontato la sua esperienza e il suo impegno a sostegno delle donne vittime delle violenze. A loro ha dato questo consiglio: denunciare e non lasciarsi sopraffare dai sensi di colpa. Perché basta un secondo per creare danni irreparabili.