Dovrà scontare 30 anni di reclusione Anna Minchella, l’infermiera professionale accusata di aver ucciso Celestino Valentino, 76 anni, originario di Pratella, iniettandogli acido in bocca con una siringa a spruzzo, mentre era ricoverato nel reparto di lungodegenza del Santissimo Rosario di Venafro. Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Isernia, Arlen Picano, ha riconosciuto anche le aggravanti. E cioè l’impiego di sostanze velenose, la crudeltà e l’aver agito contro una persona indifesa. La condanna comprende anche il furto dello schizzettone. Alla donna sono state inoltre inflitte delle pene accessorie. La pubblica accusa – sostenuta dal procuratore capo Carlo Fucci e dal sostituto Marco Gaeta – aveva chiesto l’ergastolo. Una sentenza giusta, così l’ha definita l’avvocato di parte civile, Alfredo Ricci.
Tra le fonti di prova su cui si è discusso in giudizio c’è anche il video in cui si vede l’imputata acquistare l’acido cloridrico al supermercato, ritenuto compatibile con la sostanza rinvenuta dai Carabinieri del Ris sul corpo e sul pigiama della vittima. Anche la perizia psichiatrica – che ha evidenziato la capacità di intendere e volere di Anna Minchella – potrebbe avere avuto un peso sulla sentenza. L’infermiera attualmente è rinchiusa nel carcere femminile di Benevento. Intanto i suoi avvocati di fiducia sono già pronti a impugnare il verdetto emesso dal Gup, come confermato da Marciano Moscardino.