Parcheggi a pagamento, a Isernia è caos totale. Dopo il comitato “No strisce blu” anche il Partito Democratico chiede la testa del primo cittadino. A tenere banco è ancora la discrepanza tra il numero di stalli presenti nella delibera di Consiglio e il bando di gara.Circa 150 parcheggi a pagamento in più, che hanno portato il primo cittadino a sospendere l’affidamento alla ditta vincitrice dell’appalto.Sul piano politico, per il Pd, le responsabilità sono ormai talmente evidenti e riconosciute che oggi appare opportuno che il Sindaco ne prenda atto e si dimetta. Francesca Bruno, di Casapound, dal suo canto, ribadisce l’esigenza del ritiro di un provvedimento del tutto sbagliato e infine, dopo quelle dei partiti, sono arrivate anche le contestazioni tecniche di un ex assessore, Alberto Gentile, ed un ex dirigente del comune, Giulio Castiello, che accusano entrambi l’amministrazione cittadina di non aver rispettato quanto previsto dalla normativa relativa al piano del traffico di cui ogni comune si deve dotare. Insomma, un vespaio vero e proprio.Ma d’Apollonio non resta zitto e replica: «È evidente che ci sono problemi relativi alla gara d’appalto e all’intero procedimento per l’affidamento del servizio dei parcheggi a pagamento. Non occorre un comitato per evidenziarlo; lo so da mesi e da mesi l’ho pubblicamente dichiarato. È proprio per tale ragione che ho sospeso tutto fin dal 21 marzo scorso. Ho già più volte informato che, l’amministrazione e la struttura tecnica comunale, stanno procedendo a delle verifiche e che sono state riscontrati errori e inadempienze. Mi sembra – ha continuato d’Apollonio – che la situazione sia stata sempre resa nota ai cittadini con la dovuta trasparenza e senza sotterfugi, per cui non accetto che si dica che ho mentito. Sto valutando, quindi, se agire in via giudiziaria contro chi mi accusa per tutelare il mio buon nome e la mia dignità personale. In quanto all’annullamento del bando per la gestione della sosta a pagamento – ha concluso il sindaco – è una possibilità da considerare; ma occorre valutare con la necessaria cautela le possibili ripercussioni negative che tale iniziativa potrebbe comportare per il Comune che potrebbe trovarsi esposto a rivendicazioni dell’aggiudicatario». Fin qui accusa e difesa, ma i cittadini di Isernia si pongono due domande. La prima è se le soste a pagamento servano davvero, in una città la cui economia è collassata. La seconda è: ma se ci sono delle irregolarità cosa si aspetta ad ammetterlo ed impugnare l’autotutela, strumento previsto dalla legge per le pubbliche amministrazioni che si accorgono di aver commesso degli errori?