Negli anni in cui visse Vincenzo Labanca in Molise l’informazione era un lusso per pochi. Giornali e riviste per varie ragioni non potevano trovare terreno fertile. Ciononostante lui riuscì a coltivare la sua passione, arrivando a diventare una delle colonne portanti del Corriere della Sera. Con i suoi articoli di denuncia cercò di dare voce a un Sud in cui le cose erano decisamente peggiorante dopo la nascita del regno d’Italia, ha sottolineato il professor Giuseppe Pardini (Università del Molise) durante l’incontro organizzato ad Agnone dall’associazione Tradizioni e Sviluppo, presieduta da Vincenzo Scarano. Erano tempi difficili, quelli vissuti da Vincenzo Labanca. Un mondo totalmente diverso da quello di oggi, dominato da un web che produce notizie e bufale a getto continuo. E proprio per questo motivo oggi la funzione del giornalista diventa ancora più importante, ha detto Andrea Garibaldi (Corriere della Sera). Per cercare di uscire dalla giungla dei social network, si sta pensando di aprire le porte dell’ordine dei giornalisti anche ai cosiddetti influencer, ha ricordato il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Cimino. In effetti per un’informazione di qualità la formazione deve tornare a essere il faro di ogni giornalista e di chi si occupa di informazione. È necessario formarsi non solo per assolvere gli obblighi di legge, ma anche e per garantire ai cittadini il loro diritto a essere informati correttamente, ha sottolineato il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise, Pina Petta.