Ore di attesa a Isernia per la sopravvivenza e la continuità operativa del servizio di senologia al Ferdinando Veneziale. In mattinata c’è stato un nuovo incontro tra i vertici Asrem e i due senologi di Isernia, Rispoli e Scarabeo, per individuare la soluzione logisticamente più efficace, al fine di mantenere in vita l’importante settore che il Piano Operativo avrebbe voluto far funzionare a livello regionale, al Cardarelli.
Una soluzione contestata e combattuta che, dopo la manifestazione organizzata davanti al Veneziale, da Emilio Izzo e dagli aderenti al Comitato “In seno al problema”, insieme al legale dei due medici, Oreste Scurti, e a diversi esponenti politici locali, tra cui Maria Teresa D’Achille, ha poi trovato spazio anche nel consiglio regionale di ieri, grazie a Filomena Calenda, che ha presentato una sua mozione per impegnare il governo regionale a mettere in atto tutte le azioni necessarie a mantenere in vita il servizio al Veneziale di Isernia. La mozione della Calenda è passata all’unanimità e l’invito è stato prontamente raccolto dallo stesso Toma, che ha sollecitato i vertici Asrem a trovare la migliore soluzione operativa per non sopprimere Senologia a Isernia. In mattinata l’incontro decisivo al Veneziale dove, però, intanto, ieri pomeriggio era scoppiata un’altra emergenza per un guasto alla Tac che aveva costretto i medici del Pronto Soccorso a trasferire presso altre strutture i pazienti.
Fortunatamente, come per senologia, anche qui buone notizie, infatti in mattinata il guasto è stato prontamente riparato dai tecnici della Siemens, anche se si va verso la messa in funzione di una nuova Tac, già acquistata dall’Asrem, che dovrebbe essere montata nel giro di pochi mesi, in sostituzione di qualla attuale che risale ai primi anni del duemila ed è oramai obsoleta.