La situazione della Pubblica illuminazione a Venafro continua ad essere insostenibile, sotto tutti i punti di vista. L’impianto è vetusto con presenza anche di un numero di corpi illuminanti spenti da anni, le strade e le piazze sono scarsamente illuminate, molto spesso interi quartieri ed importanti strade sono completamente al buio. A dirlo sono Giuseppe Notte, Segretario del Circolo PD Venafro, e Stefano Buono, consigliere comunale PD, dopo l’ultima, riunione del circolo cittadino.
“Eppure la soluzione del problema – si legge in una nota – era ed è a portata di mano. A chi ci rimprovera di non aver voluto lavorare e di preferire polemica e slogan replichiamo dicendo: siamo andati via proprio perché non c’era la volontà politica e la capacità di risolvere i problemi. Questa costituisce una delle tante motivazioni, come emerso sempre non solo nelle riunioni di maggioranza ma anche pubblicamente, che hanno indotto Stefano Buono prima a dimettersi da capo gruppo e poi ad uscire dallo stesso. Entrando nel merito ed aprendo il libro del Come, convinti che la Cittadinanza intera debba sapere, spieghiamo cosa andava fatto per tempo. Nel lontano agosto 2017 il Comune di Venafro, aggiudica la gara di affidamento del servizio di pubblica illuminazione in concessione ventennale. Un project financing (il privato aggiudicatario che si intesta la bolletta, provvede in SEI MESI a ristrutturare completamente l’impianto mettendo corpi illuminanti a led) che prevede un risparmio per le casse comunali di circa 200.000 € l’anno, oltre ad avere un servizio più moderno ed efficiente in tutta la Città. Secondo i termini di legge, dalla data di aggiudicazione della gara, non devono trascorrere più di 60 giorni per firmare il contratto. Tale firma è arrivata, però, inspiegabilmente quasi due anni dopo ( 29 Luglio 2019). Nel frattempo il risparmio previsto dalla nuova gestione del servizio non si è materializzato, causando anche un danno rilevante in termini economici all’Ente. Nonostante siano passati ulteriori sette mesi dalla firma del contratto di appalto non si è provveduto ancora all’inizio dei lavori. Una Città al buio vive in balia del degrado, non invoglia le persone ad uscire, ad investire, dà un senso di abbandono, crea problemi rilevanti di sicurezza e, al netto degli slogan vuoti, non potrà mai attrarre persone a visitarci. Il tempo dei “diremo e faremo” è ampiamente scaduto, ad oggi non ci sono risposte esaustive e senza che ci siano stati comportamenti amministrativi concreti e consequenziali”.