Attività didattiche sospese nelle scuole e nelle università di tutta Italia da domani, 5 marzo almeno fino al 15. La decisione del Governo, dopo un serrato confronto tra il premier ed i ministri. La ministra dell’Istruzione, Azzolina, aveva dapprima frenato, spiegando che sarebbe stato consultato il comitato tecnico scientifico, prima di assumere una decisione così drastica.Il parere è arrivato, dunque anche a giudizio degli esperti le scuole vanno chiuse. L’ufficialità è arrivata solo dopo la firma del decreto. A comunicarlo il premier Conte nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi. Ovviamente il tema è il rallentamento del contagio anche al Sud del Paese, dove i casi finora registrati sono minori rispetto al Nord e per rafforzare le terapie intensive aumentando i posti letto. “Non è stata una decisione semplice, spero che i miei alunni tornino presto a far lezione”, ha commentato la ministra. “Una decisione senza precedenti, ma la priorità è la salute pubblica”, ha commentato il presidente dell’associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. Ma c’è chi pone anche il problema che riguarda la durata dell’anno scolastico e il recupero delle giornate di assenza. Senza contare, poi i disagi per le famiglie, con i genitori che lavorano e che dovranno organizzarsi per tenere i figli a casa.