Professionisti che conoscono i bambini, punto di riferimento per le loro famiglie in una fascia delicata della crescita.
In una lettera diffusa ai sindaci i pediatri di famiglia del Molise hanno voluto fornire delle indicazioni importanti in un momento così particolare e in un contesto di limiti e interpretazioni.
Senso di responsabilità e consigli che hanno condiviso in un testo già postato anche da diversi sindaci su Facebook.
“Nel momento in cui si intravede una minima possibilità di contenimento del contagio – scrivono i pediatri – e quando ancora al centrosud siamo in fase di crescita esponenziale, la nota che consente ai bambini accompagnati da un genitore di poter uscire rischia di vanificare lo sforzo fatto finora”.
I pediatri del Molise fanno così appello al buon senso dei genitori e chiedono ai primi cittadini di farsi portavoce del loro pensiero e delle loro raccomandazioni.
“I bambini – osservano i pediatri per usare e semplificare un termine ricorrente – sono, di fatto, i veri ‘untori’: per loro, al momento, questo virus comporta una sintomatologia poco rilevante ma ciò non toglie che, proprio attraverso i bambini, i genitori, i nonni e le persone più a rischio non vengano colpiti duramente fino a dover ricorrere alle nostre limitate strutture ospedaliere”.
Se avremo molte più persone in giro, a gioire sarà solo il nostro nemico coronavirus. Questa la riflessione dei pediatri che poi ricordano: i bambini, con la loro curiosità, toccheranno pareti dell’ascensore, porte, pali della luce, se non giostrine e quant’altro e poco dopo si metteranno le dita nel naso, nella bocca e si strofineranno gli occhietti”. A questo punto molti dei bambini portati a spasso così come i loro genitori, saranno già infetti ma asintomatici o con sintomi lievi.
Una nota forte per ribadire che “ogni nostra azione deve essere finalizzata a limitare il contagio e può fare la differenza”.
Da qui l’invito dei pediatri di famiglia del Molise rivolto ai genitori: restate a casa con i vostri figli e non facciamo fare un giretto al virus.
Si precisa, chiaramente, che la giusta eccezione va fatta per i bambini affetti da spettro autistico o da disturbi intellettivi con obiettive difficoltà del contenimento comportamentale per i quali i medici provvedono con opportune certificazioni.
Un grazie ai sindaci da parte dei pediatri per chi vorrà condividere questa lettera sperando di contribuire a supportare il loro lavoro. Ancora un invito, concreto e responsabile, a restare a casa per il bene di tutti.