C’è un primo caso di Coronavirus a Larino. Si tratta di un uomo di circa 60 anni arrivato ieri in ospedale al San Timoteo con problemi respiratori. E’ risultato positivo al tampone e ora è a casa in isolamento domiciliare insieme alla moglie. L’uomo che vive in campagna e non ha contatti con la comunità di Larino negli ultimi giorni per lavoro e per la spesa sarebbe stato a Ururi e Campomarino. Il caso non è sicuramente legato all’arrivo degli anziani di Cercemaggiore, che dopo due giorni di permanenza a Larino, domenica sera sono stati trasferiti all’ospedale di Venafro, insieme a quelli di Agnone, che erano rimasti senza assistenza nella casa di cura privata. Lo spostamento degli anziani da Cercemaggiore a Larino fa ancora discutere. Omissioni di atti d’ufficio: questa l’ipotesi di reato con cui la Procura di Larino ha aperto il fascicolo d’indagine per ricostruire le procedure del trasferimento al Vietri di sei anziani della casa di riposo di Cercemaggiore, cinque dei quali solo in seguito al loro arrivo a Larino sono risultati positivi al Coronavirus. Il procuratore capo Isabella Ginefra ha aperto un fascicolo d’ufficio e ha ascoltato anche il sindaco di Larino Pino Puchetti. Si stanno ricostruendo le procedure e le responsabilità di chi ha deciso. L’indagine è ancora nella fase embrionale e non ci sono indagati. Per ora resta a Larino e nei prossimi giorni si valuterà l’eventuale trasferimento di competenza a Campobasso. Intanto a Termoli è stato gestito il caso di un senzatetto arrivato nei giorni scorsi da Milano e che aveva cercato riparo nel dormitorio che l’amministrazione comunale ha allestito nella palestra della scuola Schweitzer. La protezione civile lo ha preso in carico e non lo ha fatto accedere al dormitorio, informando il Comune. Il sindaco Francesco Roberti si è attivato insieme al consigliere comunale il dottor Alberto Montano per un controllo sanitario del clochard, che è stato sottoposto a test sierologico, con un pungi dito dunque. Test che è risultato negativo e che, però, non certifica la presenza o meno del Coronavirus, ma solo quella di eventuali anticorpi, a differenza del tampone. Per precauzione l’uomo è stato sistemato in una stanza del dormitorio della Misericordia, dove rimarrà in isolamento per 14 giorni. Sempre alla Misericordia c’è anche un altro clochard che nei giorni scorsi si era sentito male. Era stato preso in carico dall’Asrem e sottoposto a tampone, risultato negativo. Anche lui, per precauzione è in isolamento.