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sabato, Dicembre 28, 2024

Covid 19, i 5 Stelle: “Quei vecchietti a Venafro in condizioni più che rischiose”

AttualitàCovid 19, i 5 Stelle: "Quei vecchietti a Venafro in condizioni più che rischiose"

Condizioni di assoluto pericolo per i pazienti e per gli operatori sanitari, sono quelle in cui sono tenuti gli anziani Covid positivi ricoverati nel reparto di isolamento nella Rsa del Santissimo Rosario. La denuncia pubblica, inviata al minitero della Salute, al generale Giustini, a Regione e Asrem è dei consiglieri regionali Cinque Stelle: Greco, Nola e Primiani. Gli stessi tre che preannunciano la loro intenzione di rivolgersi alle autorità giudiziarie se non si interviene tempestivamente:

“La gestione delle fasi di contrasto all’epidemia in Regione Molise ha fatto emergere molteplici criticità, alcune fisiologiche, riconducibili alla circostanza per la quale è in assoluto la prima volta che il nostro SSR si trova a fronteggiare un’emergenza di tali dimensioni, altre, di converso potevano e dovevano essere evitate, attraverso una programmazione esauriente, puntuale e condivisa con tutti gli attori istituzionali operanti in regione;
– in data 25.03.2020 sono stati rilevati, tra anziani ospiti e lavoratori, sedici positivi al COVID-19 in una casa di riposo a Cercemaggiore. Per sei ospiti, risultati inizialmente negativi, sono stati trasferiti presso il presidio territoriale Vietri. Di questi sei pazienti trasferiti, ben cinque si sono “positivizzati” durante la permanenza in ricovero presso il nosocomio di Larino.
– i cinque pazienti di Cercemaggiore risultati positivi dopo il trasferimento presso Larino sono stati nuovamente trasferiti presso l’ospedale di Comunità di Venafro in data 06.04.2020.
– in data 03.04.2020 sono stati effettuati n. 47 tamponi, ad anziani ospiti e operatori, presso la casa di riposo “Tavola Osca” di Agnone. A seguito dei suddetti accertamenti sono risultati positive ventitre persone. Lo stesso Direttore Generale di Asrem ha dichiarato che a seguito di rinuncia all’assistenza da parte del conduttore della casa di riposo, è stato disposto il trasferimento di tredici ospiti presso l’ospedale di comunità di Venafro, in maniera frettolosa e in carenza di adeguata programmazione. Il trasferimento è avvenuto materialmente nottetempo e precisamente il 06.04.2020 alle ore 22:00 le operazioni si sono concluse alle ore 02:00 del 07.04.2020 presso il nosocomio SS Rosario.
– il numero totale degli ospiti, positivi al COVID-19, ricoverati presso il SS Rosario di Venafro, tra quelli provenienti da Cercemaggiore e da Agnone è stato di diciotto anziani.
– Le famiglie degli anziani ospiti non sono state avvisate degli spostamenti, così come dichiarato dallo stesso D.G. Asrem Florenzano.
– Sono di pubblico dominio e documentate con materiale fotografico e testimonianze dirette, le molteplici inefficienze lesive delle più banali regole di igiene e della dignità umana riscontrate all’interno del nosocomio di Venafro.
Le inefficienze riscontrate, oltre a quelle note e di pubblico dominio, sono di seguito riportate a titolo esemplificativo e non esaustivo. Quanto di seguito riportato testimonia l’assoluta impreparazione della struttura ad accogliere pazienti affetti da COVID esponendo ad un potenziale pericolo, sia gli operatori che i ricoverati stessi:
– Gli operatori sanitari sono costretti a lavare a casa propria la divisa indossata durante le ore di lavoro in quanto non è previsto un servizio di lavanderia né interno né esterno alla struttura, con il rischio concreto di diffondere il contagio presso i rispettivi domicili.
– Non sono state fornite le opportune e necessarie protezioni gambali;
– La biancheria dei pazienti positivi al COVID viene abbandonata in una stanza, dove risulta collocata una lavatrice peraltro non funzionante; di talché, non si comprende chi ed in che modo si occupa della sanificazione di detti indumenti;
– Gli operatori sanitari non hanno a disposizione una stanza nella quale effettuare la vestizione e la svestizione e, tantomeno, armadietti dove riporre gli effetti personali.
– Durante le ore notturne, spesso il turno non è coperto da infermieri professionali ne figure mediche, ma solo da OSS, una circostanza che risulta inaccettabile. Se la struttura è una RSA, è fondamentale la presenza di un infermiere professionale in turno, oltre alla auspicabile presenza del personale medico sia per le terapie che per le emergenze. Posto che risulterebbe l’aumento del contingente medico, a disposizione della rete ospedaliera molisana, anche mediante l’utilizzo di medici militari.
– I pazienti, di cui due purtroppo deceduti, sono quasi tutti allettati (solo 3 sono autonomi) e versano in precarie condizioni di salute. Necessitano pertanto di aiuto anche per alimentarsi. Pertanto bisogna predisporre un adeguato numero di operatori OSS, al fine di assistere in maniera efficiente tutti i pazienti.
– Mancano i vassoi per servire i pasti, in numero adeguato per offrire il servizio ottimale per tutti i pazienti.
Dalle evidenze anzi descritte risulta, qualora fosse necessario ribadire, la totale impreparazione di struttura e personale a fronteggiare l’emergenza COVID in corso. La situazione già drammatica che stanno vivendo i malcapitati anziani, se non adeguatamente assistiti, si complica ulteriormente, finendo per coinvolgere anche il personale sanitario addetto, oltre a quello amministrativo, dato che, nel medesimo presidio coesistono uffici ASREM aperti al pubblico. Tutto questo ingenera una
spirale di inefficienze che finisce per compromettere la salute fisica e mentale di pazienti, operatori e dipendenti.
Per tutto quanto sopra descritto e richiamato, in qualità di Consiglieri della regione Molise, gli scriventi
INVITANO E DIFFIDANO
Il Direttore Generale della ASREM e il Direttore Sanitario ASREM, affinché, ciascuno per le proprie competenze, in assenza di motivi ostativi, e considerata la gravità dei fatti narrati, a verificarli e porre rimedio entro e non oltre 48 ore dal ricevimento della presente. Al fine di adottare con la massima urgenza e celerità gli opportuni provvedimenti tesi alla immediata risoluzione delle
criticità anzi descritte. Si precisa altresì, in riferimento a quanto sopra, che la presente istanza è contraddistinta, ovviamente, dall’assoluta urgenza in ragione della peculiarità degli interessi pubblici coinvolti e tutelati e dell’assoluta e storica emergenza epidemiologica sussistente. Alla luce di tutto quanto sopra esposto, rilevato e considerato, si chiedono l’adozione urgente, nel predetto termine, dei provvedimenti necessari, con espressa riserva di valutare di adire, in caso contrario, le competenti Autorità giudiziarie civili, amministrative, penali e contabili volte, anche, ad accertare ogni responsabilità e/o eventuale condotta illecita tanto a livello penale che dal punto di vista amministrativo/contabile”.

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