Ieri importante riunione tra i membri della commissione medica e i dirigenti della FIGC, tutti al lavoro per stilare un percorso che garantisca la sicurezza di tutti, dai calciatori ai fisioterapisti, dai medici, allo staff tecnico sino ai magazzinieri. L’idea è quella di far ripartire gli allenamenti il prossimo 4 maggio alla scadenza del DPCM attualmente in vigore sul divieto di ogni attività. Nella riunione non ci sono state frenate ma per la definizione finale del protocollo bisognerà aspettare la prossima settimana. Obiettivo tracciare le linee guida del protocollo sanitario di garanzia per la ripresa degli allenamenti finalizzati alla ripartenza dei campionati professionistici. Detto questo il Presidente federale Gabriele Gravina ha ribadito a tutti i componenti l’obiettivo della FIGC, far ripartire il calcio in sicurezza. Il protocollo, ispirato ai principi di semplicità e fattibilità, prevede una serie di prescrizioni e raccomandazioni per l’individuazione e la conservazione di un ‘gruppo squadra’ formato da tutte le componenti del calcio che risultino completamente ‘negative al coronavirus’. In via preliminare, il lavoro della Commissione raccomanda il ritiro chiuso almeno per il primo periodo di allenamento (modello preparazione estiva), propedeutico alla piena ripresa dell’attività e con la sorveglianza del medico sociale e/o del medico di squadra. Il ritiro sarà preceduto da uno screening (72-96 ore prima di iniziare) a cui si dovrà sottoporre tutto il gruppo. Tali indagini prevedono, oltre all’esecuzione del test molecolare rapido e del test sierologico, una visita clinica (valutazione degli eventuali sintomi e misurazione della temperatura corporea) ed esami strumentali del sangue. Peraltro, su input della stessa FIGC che, per facilitare l’espletamento di tutte le procedure di screening e favorire una migliore organizzazione logistica, è previsto si possa prendere in considerazione la possibilità di consigliare una ripartenza a tre velocità: priorità alla Serie A, per poi proseguire con Serie B e Serie C. Una partenza a step per i tre campionati dunque. Il luogo per l’allenamento deve essere ovviamente sanificato, Centro Sportivo, palestre, spogliatoi e alberghi qualora i club non abbiano una propria sede per il ritiro. Il protocollo poi passerà alla gestione del ritiro con attenzioni specifiche alle varie attività di allenamento e sull’organizzazione per l’impiego delle diverse strutture, compresa la sala medica e fisioterapica inoltre le prescrizioni saranno adeguate anche ai direttori di gara. Un documento de finire dunque e che il Presidente Gravina trasmetterà per la valutazione ai Ministri, per lo Sport Vincenzo Spadafora e della Salute Roberto Speranza. Insomma la strada è intrapresa e questi saranno gli step previsti nei prossimi giorni.
Novità sulle regole di gioco. Al vaglio anche un cambio di regolamento, le componenti arbitrali stanno seriamente valutando l’idea di aumentare le sostituzioni da tre a cinque per la Serie A d’estate. Un modo per aiutare i giocatori stanchi, affaticati o anche accaldati nei mesi estivi, visto che il campionato ripartirebbe dopo un lungo stop, il via libera non è assolutamente escluso. Cosa succederà per gli stadi se la Serie A dovesse davvero ripartire nella prossima estate? La sensazione è che si può dire addio per un lungo periodo agli stadi pieni. Gli spalti saranno vuoti sino a quando arriverà il vaccino. Impensabile controllare col termometro migliaia di persone che si ammassano ai tornelli. Senza pensare al distanziamento, soprattutto in occasione di un gol realizzato dalla propria squadra. Quindi, porte chiuse per mesi con possibilità anche per la nuova stagione