Il Molise è terra di agricoltori. Terra di imprenditori agricoli ma anche di piccoli produttori che traggono, in parte sostentamento, proprio dalla coltivazione dei prodotti agricoli. In questo mese di lockdown sono stati costretti ad abbandonare i loro poderi per via del divieto di uscire dai comuni di residenza, oltre che dalle proprie abitazioni, lasciando quindi gli appezzamenti all’abbandono. In queste ultime settimane, tuttavia, da più parti è arrivato l’appello alla Regione affinché in qualche modo ci fosse una deroga alle restrizioni imposte dal governo per il contenimento del contagio da Coronavirus. Un appello che era stato raccolto e subito rilanciato dalla consigliera regionale del Partito democratico. Micaela Fanelli, che si è rivolta direttamente al governatore Toma, ricordando come nel vicino Abruzzo il presidente della Regione abbia già adottato una ordinanza che consente la cura degli orti e degli appezzamenti, seguendo, naturalmente, tutte le prescrizioni previste per il contenimento del contagio. E il governatore Toma, dopo una attenta analisi, ha accolto le richieste del mondo agricolo, firmando una nuova ordinanza che va incontro alle esigenze degli agricoltori.
Il provvedimento consente lo spostamento, all’interno del proprio comune o verso altri comuni, per lo svolgimento delle attività destinate al consumo familiare a patto che avvenga non più di una volta al giorno, che sia effettuato al massimo da due componenti dello stesso nucleo familiare e che le attività da svolgere siano limitate a quelle strettamente necessarie alla tutela delle produzioni agricole e degli allevamenti. In occasione dei controlli da parte degli organi di polizia , sarà necessario esibire la documentazione relativa al terreno su cui si svolgono le attività e gli estremi del titolo che ne legittimano l’utilizzo.
L’ordinanza avrà la sua efficacia fino al 3 maggio, data fissata dal governo centrale come probabile scadenza del lockdown. Dal giorno successivo, infatti, le attuali restrizioni dovrebbero via via essere allentate per consentire un graduale e prudente ritorno alla vita quasi normale, senza dimenticare le regole che sono alla base della lotta al contagio da coronavirus: distanziamento sociale, l’uso di mascherine e guanti. E tanto buon senso da parte di tutti noi per non vanificare gli sforzi e le rinunce fatti in due mesi di isolamento domiciliare.