Raffaele Panichella, presidente regionale dell’Aiop, associazione degli operatori privati della sanità molisana, risponde con una lunga e articolata nota alle polemiche e agli attacchi degli ultimi giorni, rivolti da più parti contro la decisione della Regione di prevedere un corrispettivo in acconto per il bimestre corrente, che corrisponde al 95% di quanto fatturato per la sola parte dei ricoveri ospedalieri.
“Quelli di Greco, Buono e, adesso, anche Facciolla, – scrive Panichella – sono solo attacchi strumentali, derivanti da una conoscenza parziale e sommaria delle norme che regolano il Servizio Sanitario Regionale. Del resto, conclude, si tratta di atti che verranno sicuramente superati e ricompresi nella normativa nazionale che sta per essere approvata: il riferimento è al decreto Legge “17 marzo” in via di approvazione da parte del Parlamento che prevede una copertura del 70% ma non dei soli ricoveri ospedalieri bensì anche delle prestazioni ambulatoriali. In un momento di vera emergenza sanitaria e sociale quale quella legata alla pandemia Sars-Cov-2, dovrebbe scattare un senso di solidarietà condiviso da tutti; eppure, anche in tempi così difficili e drammatici, c’è chi non perde occasione per strumentalizzare ogni notizia legata al settore sanitario per danneggiare l’immagine di alcuni ns associati. Voglio ricordare che i privati accreditati sin dall’inizio della pandemia si sono messi a disposizione del Servizio Sanitario regionale, così come in tutta Italia, per fronteggiare ed arginare – tutti insieme – l’emergenza sanitaria Covid-19. La sanità è una materia particolarmente complessa e quindi ha bisogno del giusto approfondimento al fine di offrire, altresì, una corretta informazione ai cittadini. Com’è stato già comunicato in una precedente nota, la nostra regione è la seconda in Italia per la percentuale (32,7%) di posti letto per la terapia intensiva – oltre quelli di degenza ordinaria – messi a disposizione dall’ospedalità privata per l’emergenza Covid 19. Ragion per cui, appaiono davvero ingiustificati, oltre ogni limite accettabile, gli attacchi e le critiche pretestuose che arrivano da diversi esponenti politici, o addirittura avvocati, che per finalità strumentali, o legate a fini che non riusciamo a comprendere, colpiscono gli operatori molisani della sanità privata. In più occasioni, Andrea Greco, del Movimento Cinque Stelle, Stefano Buono, del Pd, e in ultimo Massimo Romano, sono intervenuti in maniera irrituale e scomposta, prefigurando inquietanti scenari nei rapporti intercorsi e in atto tra Regione, Commissario ad acta e operatori privati del Molise. Com’è noto, a seguito dell’emergenza Covid 19, il Governo ha emanato il D.L. n.° 18/2020 in cui si prevedono diverse azioni straordinarie nei confronti degli operatori privati della Sanità, tra cui finanche la requisizione in uso o in proprietà e la messa a disposizione di reparti o posti letto per far fronte all’emergenza, con la relativa implementazione per il trattamento dei pazienti Covid 19 – No Covid-19 . Nei giorni scorsi, è stato adottato il D.L. Liquidità n. 23/2020 dove all’articolo 32, si prevede inoltre che agli operatori privati venga riconosciuto un corrispettivo in acconto pari al 70% dei dodicesimi corrisposti o dovuti per l’anno 2020. La ratio della norma appare chiara: è un momento di emergenza nazionale e tutte le strutture, pubbliche e private, devono essere pronte a collaborare tra loro per fronteggiare la pandemia. E anche laratio del rimborso forfettario appare abbastanza chiara: è evidente che un operatore privato che si trovi a gestire dei pazienti Covid 19 e/o no Covid19 trasferiti da ospedali pubblici, va incontro a una ristrutturazione radicale della sua organizzazione operativa. In sostanza, un blocco totale delle entrate economiche necessarie a retribuire il personale e a garantire il funzionamento delle stesse strutture. Una ratio che, pur se evidente, deve essere sfuggita all’avv. Romano che, insistendo e proseguendo nella sua azione capziosa, fa di più, infatti chiede pubblicamente perché, nell’accordo tra privati e Regione Molise, quella percentuale del 70% (entrata in vigore successivamente al DCA regione Molise 26/2020) – sia stata prevista al 95%. E qui occorre una precisazione, che non sarebbe stata necessaria se le carte, prima di essere commentare, fossero state lette attentamente confondendo anche i percorsi Covid-19 con quelli No Covid-19. Ebbene, nel contratto sottoscritto da Regione e Operatori privati del Molise, all’articolo 5, si afferma che il 95% da erogare è relativo alle prestazioni di assistenza ospedaliera, cioè solo ai ricoveri. Non ci vuole certo una laurea in matematica per capire che il 95% del 95% dei rimborsi per i soli ricoveri è nettamente inferiore al 70% previsto dal D. L. ‘Liquidità’, dove si parla chiaramente di dodicesimi corrisposti o dovuti per l’anno 2020, sommando ai ricoveri anche i rimborsi per prestazioni specialistiche e ambulatoriali. Sarebbe bastato fare un paio di addizioni e sottrazioni corrette per capire che il 95% del 95% dei rimborsi per ricoveri è sicuramente minore del 70% dei rimborsi dovuti per tutte le prestazioni. Ed ancora! L’art. 32 del D.L. “Liquidità” riconosce in aggiunta al 70%:
- la remunerazione per i costi sostenuti per modifiche strutturali (come l’allestimento del reparto), costi per tecnologie acquistate (ad es. respiratori), costi per il personale medico, sanitario ed infermieristico dedicato al reparto Covid, costi per la sanificazione, etc;
- l’incremento tariffario per tutti i pazienti covid-19 gestiti, rispetto alle tariffe dei decreti nazionali e regionali.
La chiara gravità ed inesattezza di alcune affermazioni, come quelle riportate da Stefano Buono del PD, trova conferma nell’art. 2, comma 4, del contratto di cui al DCA 26/2020 dove è previsto l’adeguamento automatico delle disposizioni regionali in caso di emanazione di norme legislative. Pertanto, il provvedimento adottato dalla Regione Molise rientra legittimamente nella cornice normativa del D.L. Liquidità, non ancora convertito in Legge. Ma quando la voglia di denigrare benda gli occhi a chi insinua scenari malevoli, si cade in errori che potrebbero essere evitati se si ragionasse con buon senso ed obiettività. Solo un’ultima considerazione da parte dell’Aiop Molise: neanche in momenti drammatici come quelli che sta vivendo la nostra regione e l’intera Italia, sono stati messi da parte sentimenti negativi e riserve mentali, che sembrano essere la dispensa in cui qualcuno ogni tanto va a pescare cattiverie che non danneggiano solo le strutture prese di mira in qualità di ‘Istituzione’, ma anche l’immagine e il lavoro dei suoi preziosi collaboratori”.