A livello nazionale, i rapporti tra il mondo del calcio ed il Governo nazionale, rappresentato dal Ministro allo Sport Spadafora, sono sempre più tesi. Addirittura secondo il Corriere dello Sport, fonte autorevole, il Ministro avrebbe chiesto al presidente Conte di preparare un decreto che annunci la fine del campionato. In buona sostanza Spadafora si sentirebbe scavalcato dalla Figc e dalla Lega A, tanto da forzare la richiesta di una chiusura anticipata. Il quotidiano avanza questa ipotesi abbastanza clamorosa che non ha un riscontro nelle dichiarazioni fatte, ma osservando la situazione ad ampio respiro è davvero tangibile una poca propensione a far ripartire la serie A da parte dei vertici politici. Al momento si attende il nuovo protocollo per la ripresa degli allenamenti di squadra. A tal proposito, le difficoltà di ripresa, che abbiamo preannunciato nei giorni scorsi, valgono anche per il secondo campionato nazionale. Nonostante le ultime disposizioni, le squadre di Serie B ancora non riprendono ad allenarsi. Soltanto il Pescara e il Crotone stanno valutando la situazione, mentre la gran parte delle società aspettano il protocollo sanitario definitivo e le risorse economiche dopo la richiesta della Lega B a Governo e Figc. Prima del 18 comunque in pochi vogliono tornare in campo. A breve dovrebbero ritrovarsi Empoli, Entella, Frosinone (pronto a ripar- tire da mercoledì), Pordenone e Spezia. Le altre società non hanno deciso. I tre club campani per esempio, dopo l’ordinanza del governatore De Luca, prima devono fare i tamponi: Benevento e Salernitana hanno tre campi pronti, mentre la Juve Stabia attende info dall’amministrazione comunale di Castellammare. Ascoli e Livorno invece hanno i rispettivi centri sportivi chiusi, mentre non ci sono date per le altre squadre cadette.
A livello europeo il presidente UEFA, Alexander Ceferin, che da sempre ha avuto un atteggiamento positivo ha aggiunto che la Federazione calcistica europea ha avuto un dialogo costante con le leghe nazionali e le federazioni nazionali per ripristinare i campionati. In tale ottica il Portogallo dovrebbe essere il primo a tornare in campo. La Bundesliga e la Premier League dovrebbero seguire, mentre sono attese anche le reazioni della Serie A italiana e della Liga spagnola. Soltanto Olanda e Francia si sono fermate. Danimarca e Polonia hanno programmato la ripresa a fine maggio. Insomma in Europa si muovono, proprio in Francia il presidente Aulas del Lione, settimo in classifica e fuori dall’Europa dopo 23 anni, è pronto a presentare ricorso contro la decisione di chiudere il campionato e chiedere un risarcimento danni. “Il criterio di classifica non è logico, non voglio attaccare una squadra più di un’altra, ma il Nizza, quinto, ha giocato più partite in casa di noi e ha giocato una volta sola contro il Psg, mentre il Lione l’ha affrontato due volte. Questa non è una decisione senza conseguenze e significa toglierci un’opportunità molto significativa e di alto valore finanziario”. Queste le parole del presidente, senza considerare anche la questione legata alla Champions League, se la competizione dovesse finire, Psg e Lione sono ancora in corsa e rischierebbero di scendere in campo contro squadre che potrebbero tornare a competere a livello nazionale a differenza della Francia. Insomma anche nella nazione transalpina una bella gatta da pelare, possiamo dire un prequel di quello che potrebbe succedere da noi.