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sabato, Dicembre 21, 2024

La ripresa in Germania sollecita il calcio italiano. Positivo al Covid 19 un giocatore del Torino

SportLa ripresa in Germania sollecita il calcio italiano. Positivo al Covid 19 un giocatore del Torino

La notizia principale è che la Bundesliga tornerà in campo dalla seconda metà di maggio. Stavolta la decisione definitiva dopo giorni di indiscrezioni in questo senso: l’ok del Governo tedesco è arrivato, lasciando ai club la decisione sulla data precisa che potrà essere un giorno nella seconda metà del mese in corso, a seconda delle tempistiche di base richieste dalle società. La Bundesliga torna quindi in campo un segnale pesante per la Serie A che ora attende il confronto tra Governo e FIGC per valutare la decisione in merito al nostro campionato. Nella nostra nazione il Ministro Spadafora ancora parla di impossibilità di fornire una data o un periodo certo alla ripresa, un concetto che avrà espresso almeno cento volte da un mese a questa parte. Insomma è chiaro che siamo ancora in emergenza ma con i controlli che le società stanno effettuando è lecito pensare alla ripresa del campionato. Ieri pomeriggio un giocatore del Torino è risultato positivo al Coronavirus, in seguito ai controlli previsti prima del ritorno in campo per gli allenamenti individuali. Si tratta del difensore N’Kolou, asintomatico e subito messo in quarantena. La questione degli asintomatici è ovviamente fuori controllo, nel senso che non si può sapere, senza un tampone, se ci si trova in presenza di covid-19. Ecco perché il protocollo delle società di serie A prevede tamponi per i giocatori e lo staff in modo da isolare il gruppo squadra. Al contrario Paulo Dybala è guarito, dopo oltre un mese di positività il calciatore juventino ha effettuato, come da protocollo, il doppio controllo con tampone. Questa volta gli esami hanno dato esito negativo.

Il difensore del Torino N’Kolou

Da parte dell’Uefa la comunicazione continua ad essere positiva. La volontà è quella di concludere la stagione delle coppe ad agosto. Per questo motivo anche quei club che fanno parte di Paesi in cui il campionato è stato chiuso – come Psg e Lione – saranno precettati per giocare le restanti gare di Champions League e di Europa League. Ad oggi squadre orientate a non giocare le coppe europee non ce ne sono perché i milioni che potrebbero arrivare dalla Uefa, andando avanti nel percorso, fanno gola a tutti in tempi normali, figuriamoci adesso con la crisi economica che il coronavirus ha portato nel mondo del pallone. Resta viva la possibilità di rivedere il format, ricorrendo in caso di necessità a Final Eight o Final Four.

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