Cosa fare in tempo di quarantena ? Tante le idee, tante le iniziative, tanti gl’interessi e tutti più o meno belli, interessanti, piacevoli e come tali meritevoli di essere citati e ricordati. Tra i numerosi appuntamenti scovati nella propria memoria nel periodo da uomini e donne, questo che segue è assolutamente particolare ed unico: l’udienza della Diocesi d’Isernia/Venafro da Papa Francesco il 2 maggio 2015 in una gremitissima Sala Nervi al Vaticano. A riproporla, pescando dalla propria memoria attraverso Facebook, è Padre Giuseppe Cellucci, oblato, attuale vice Parroco della Parrocchia dei Santi Simeone e Caterina a Venafro e Cappellano alla Neuromed di Pozzilli. P. Cellucci fu appunto tra i protagonisti dell’evento, muovendo da Pozzilli assieme a tant’altri fedeli della Diocesi d’Isernia/Venafro per incontrare il Sommo Pontefice in Vaticano. Ha raccontato il tutto nella propria testimonianza su face book dal titolo “Mano nella mano”, ricordando il momento in cui riuscì a parlare a Papa Francesco, a restargli per qualche attimo a pochi centimetri di distanza ed a tenere la propria mano in quella del Pontefice, cui disse : ”Santo Padre, sono un oblato, benedica il mio Crocifisso perché io possa testimoniare la fede a coloro che incontro”. “E Papa Francesco, senza mai parlare ma con un largo sorriso sul volto -ricorda P. Cellucci- benedisse il Crocifisso che porto al collo, prima di allontanarsi per raggiungere tutti gli altri che gremivano la Sala Nervi”. Cosa le resta di quella udienza del 2 maggio di cinque anni orsono ? “La disponibilità dell’Uomo e del Capo della Chiesa di Roma -aggiunge l’oblato- ma soprattutto il sorriso e la sua tranquillità, elementi assolutamente contagiosi”. Ecco, trascorrere minuti di quarantena ricordando momenti essenziali della nostra vita ed ai quali fare riferimento in vista della ormai imminente ripresa.
Tonino Atella