Dal primo giugno riprende l’attività giudiziaria penale. Ma il rischio caos è dietro l’angolo. Le indicazioni non sono uniformi. Ogni tribunale italiano, in pratica, potrà adottare le scelte che ritiene più opportune. Il tribunale di Isernia è fra quelli tribunali che ha optato per la riapertura. Ma questa decisione convince fino a un certo punto la Camera penale, poiché il virus non è stato ancora sconfitto. Alla luce di queste considerazioni, durante l’ultima riunione ha avanzato una proposta che si pone l’obiettivo di garantire la celebrazione dei processi nella massima sicurezza. Nella delibera del Consiglio direttivo della Camera penale circondariale di Isernia – inviata anche ministro della Giustizia e al presidente della Regione, si legge: “Preso atto che con provvedimento del 11 maggio 2020, pervenuto a questa Camera solo con mail del 19 maggio 2020, sono state adottate dal Tribunale di Isernia, le ulteriori misure e linee guida da cui risulta che dal primo giugno prossimo sostanzialmente riprenderà l’intera attività giudiziaria penale, fino al 30 giugno parte in remoto (di cui si è avuto modo di verificare i tentativi non andati a buon fine), e parte in Tribunale così come auspicato e proposto da questa Camera con la richiamata e trasmessa delibera; tenuto conto che, come ampiamente evidenziato, l’epidemia da codiv-19 è ancora in atto specie nella Regione Molise che oggi è tra le prima per persistenza di contagi dopo i noti fatti del capoluogo di Regione; preso atto che, come già avvenuto e denunciato in precedenza, le misure già adottate, da Questo Tribunale, non sono certo da ritenere idonee a garantire, per le persone che a vario titolo vi accedono, ad evitare il contagio negli inevitabili assembramenti (salvo che non si voglia ritenere sufficiente la misurazione delle temperatura all’ingresso, la distanza di almeno un metro tra le persone – di cui però non è stato chiarito chi dovrebbe verificarlo – qualche dispenser di gel nell’ingresso e nei tre piani del Tribunale); ribadita la ferma opposizione alla celebrazione dei processi penali o di loro fasi da remoto (sia per l’inevitabile smaterializzazione del processo che per le oggettive riscontrate difficoltà e per l’ormai acclarata violazione della riservatezza, posto che i server della indicata piattaforma non risiedono in Italia), chiedono al Sig. Presidente del Tribunale di Isernia di invitare i Giudici che terranno udienza penale (GIP – GUP – Dibattimento Penale Monocratico e Collegiale) a indicare, con congruo anticipo anche per la tempestività della citazione degli eventuali testi o la comunicazioni di eventuali concomitanti impegni professionali dei difensori, anche mediante pubblicazione sul sito del Tribunale, l’ordine di chiamata dei singoli processi e il relativo orario, con invito a essere puntuali, con un ritardo massimo, sull’orario indicato, di dieci minuti (specie per i processi in cui vi sono da escutere testimoni o attività riguardante terzi), cadenzando così l’accesso in Tribunale, da parte del servizio di sicurezza, per evitare assembramenti all’interno e all’esterno di esso. Invitano il Sig. Presidente del Tribunale e il Sig. Procuratore della Repubblica, ognuno per quanto di competenza, a voler porre in essere ed adottare tutte quelle attività e misure idonee ad evitare il contagio e la diffusione del virus in occasione delle udienze e per le attività che ognuno dovrà compiere nel Tribunale di Isernia”.