Quello appena passato è stato il primo fine settimana dalla fine del lockdown. Sulla costa la voglia di poter finalmente uscire si è fatta sentire, con la complicità del bel tempo e delle alte temperature il mix è stato esplosivo. Il lungomare il luogo sicuramente più frequentato dagli sportivi per l’allenamento, ma soprattutto dai cittadini, con mascherine al seguito, per passeggiate rigeneranti. Ma anche il borgo antico e il centro le mete preferite. Sabato è stato il primo giorno di apertura anche per molti ristoranti che si sono adeguati alle nuove norme anti covid, sistemati i tavoli all’aperto, che in alcuni casi sono stati distanziati da discreti separè di plexiglass. Insomma la voglia di ripartire e la voglia di normalità si è avvertita in maniera tangibile e la risposta da parte della popolazione si è fatta sentire. Tuttavia nel fine settimana si sono moltiplicate anche le segnalazioni di assembramenti davanti a bar e locali di tutta la città, soprattutto del centro, lungo il corso, con decine e decine di giovani che finalmente si sono potuti incontrare senza incorrere in sanzioni. D’altronde se i locali sono aperti è anche normale che siano frequentati e non si può pensare che i gestori si mettano a fare i guardiani di quello che succede al di fuori dei locali. Tutto è demandato alla responsabilità personale. Le foto però di quelli che in prospettiva sembrano proprio assembramenti, con distanze non rispettate, hanno fatto il giro dei social, con polemiche al seguito. Immagini che non sono piaciute neanche al sindaco di Termoli Francesco Roberti che sull’esempio di alcuni suoi colleghi che già hanno adottato ordinanze in merito ha firmato un’ordinanza che anticipa la chiusura alle 23 per bar e pub. Vietata inoltre la vendita di bevande alcoliche e superalcoliche da asporto, dalle ore 20 alle ore 6 del giorno successivo, si evita così che i clienti stazionino davanti ai bar per consumare il drink. Resta il divieto di assembramento e l’uso di mascherine là dove non è possibile rispettare le distanze. Multe da 400 a 3mila euro per i trasgressori, con i controlli demandati alla polizia municipale. L’ordinanza non ha una data di scadenza, quindi dovrà essere revocata. Il timore, ora, è che ci possano essere occasioni di nuovi contagi. Anche altri 3 sindaci del Basso Molise con apposite ordinanze avevano già deciso di anticipare la chiusura dei locali. A San Martino Gianni Di Matteo ha messo come limite massimo le 23 anche per i ristoranti, a Guglionesi Mario Bellotti chiude tutto alle 22, compresi pub e gelaterie, e a Montenero di Bisaccia addirittura Nicola Travaglini è stato ancora più restrittivo disponendo lo stop già alle 21. In questo caso almeno fino al 3 giugno.