“Tutti in fila assembrati uno appiccicato all’altro per fare la fila, tutti agguerriti per non perdere il posto, in barba al distanziamento sociale.
Raggiungere la tenda triage è come trovare una pozza d’acqua in mezzo al deserto. Il contributo della protezione civile è lodevole: distribuiscono acqua, cercano di mantenere l’ordine e la calma tra i cittadini orientati al solo risultato e ormai “arrostiti” e seriamente disidratati. Di certo servirebbero anche una protezione solare 50+ e cappellini!
Eccoli i pazienti basso molisani, accampati sulle panche, a ritagliare pezzetti d’ombra per non prendersi un insolazione.
In fila ci sono persone che non godono di buona salute, bambini e anziani disabili! Si suda e ci si scotta!
Tutto questo è a maggior ragione pericoloso per pazienti cronici e fragili.
Eppure il servizio di accesso al San Timoteo è gestito come testimonia la foto.
Manca il personale, l’organizzazione all’interno dell’ospedale è confusa, non sono presenti dispenser con gel igienizzanti e si permane nello stesso spazio in troppe persone.
Il nostro governatore Donato Toma e il Sindaco di Termoli, nonché presidente della Provincia , tacciono: a quanto pare non è di loro competenza la qualità dei servizi ospedalieri erogati. Caro Toma e caro Sindaco di Termoli, invece di rimanere sulle vostre poltrone, sicuramente al fresco, andate in giro, guardate gli ospedali in che condizioni si trovano, parlate con la gente e provate a fare la fila sotto il sole con loro. E poiché compito di una opposizione seria è di essere utile, vorremmo capire perché non sia possibile collocare il pretriage nei corridoi metropolitani del pian terreno, al fresco e al chiuso, accessibili, dedicati, senza barriere, contingentabili e pochissimo frequentati dal personale interno. Dunque se responsabile principale è l’Asrem, le responsabilità politiche non sono meno gravi.
La surreale fila sotto il solleone è solo la punta dell’iceberg di una disattenzione gravissima verso il cittadino Termolese e tutto il Basso Molise, che diventa accanimento nei confronti dei più deboli. Come i malati cronici geriatrici, a cui è richiesto di andare di persona a rinnovare l’esenzione per una patologia incurabile. Sempre sotto il sole.
Intanto in conseguenza del dissesto sanitario aumentano in queste ore le addizionali regionali, l’IRPEF e l’IRAP. I servizi diminuiscono e i costi aumentano. Strano, stranissimo modo di declinare il SSN, che magari fosse ancora NAZIONALE!”.
Il Commissario di Circolo
Maria Chimisso