Sono passati quasi due anni dalla chiusura del viadotto Sente, ma di cominciare i lavori per metterlo in sicurezza ancora non se ne parla. Nonostante i due milioni di euro stanziati con il famoso decreto Genova, tutto resta fermo. I tempi si sono allungati ulteriormente perché si è in attesa del passaggio delle competenze dalla Provincia di Isernia all’Anas. Per fare il punto della situazione per venerdì pomeriggio, alla fonderia Marinelli di Agnone, è stato organizzato un vertice al quale prenderà parte anche i sottosegretario alle Infrastrutture Salvatore Margiotta. “Riaprire i Ponti per ripartire” il tema dell’incontro che coinvolgerà in particolare gli amministratori comunali dei paesi altomolisani, e soprattutto dell’Alto Vastese, penalizzati dalla chiusura di un viadotto che rappresentava l’unico collegamento rapido ed efficace con Agnone e in particolare con l’ospedale Caracciolo, da sempre punto di riferimento per i centri a ridosso del confine molisano. “La firma della convenzione con l’Anas è a buon punto – ha fatto sapere il presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci – un accordo di massima già c’è, si aspetta solo il via libera definitivo dal ministero delle Infrastrutture”. L’augurio è che il sottosegretario porti buone notizie già venerdì. Ma in realtà il problema sembra essere un altro: i soldi potrebbero non bastare. Quei due milioni – è il parere del presidente Ricci – serviranno solo per la progettazione. Occorrono dunque altri fondi da parte del ministero per chiudere la partita. La volontà di tutti è di mettere in sicurezza il viadotto entro il 2021, ma con queste premesse sarà dura centrare l’obiettivo.