Ormai basta un semplice acquazzone per trasformare una parte del cimitero di Campobasso in un lago, con i loculi completamente coperti da acqua e fango. Una situazione che si ripete da tempo, scoppiata ad agosto dello scorso anno, quando, in seguito ad un temporale, un’ala del cimitero fu completamente allagata, al punto da indurre l’amministrazione comunale a disporre la traslazione delle salme in una parte nuova, più a monte, e più sicura.
La zona interessata è un vero e proprio tunnel senza uscita, un budello, dove per altro è anche pericoloso avventurarsi perché è tutto in discesa. Lì, lungo quel corridoio senza luce né aria, dopo i lavori di sistemazione, sono state portate altre salme. Una nostra telespettatrice ha raccontato di essere stata quasi costretta a tumulare la bara del padre lì perché, secondo quanto riferito dal Comune, non c’era possibilità di acquistare loculi altrove. E così, circa un mese fa, al primo acquazzone estivo si è riproposta la scena vista un anno fa. E ieri, la replica, con diversi centimetri di fango e acqua che ricoprivano diversi loculi. Uno spettacolo indecoroso, indegno, inaccettabile. Molti cittadini sono sul piede di guerra e sono pronti ad adire le vie legali qualora l’amministrazione comunale, dovesse continuare a trincerarsi dietro un inspiegabile silenzio, rispetto alle richieste della documentazione che attesti la corretta esecuzione degli interventi.
E sono in molti a decidere di tumulare i propri congiunti nel cimitero di Santo Stefano, perché considerano il camposanto di Campobasso del tutto inadeguato ad ospitare le salme.
Una situazione di estrema criticità che offende la memoria dei defunti e amareggia i familiari che si sentono impotenti di fronte a questo scempio. Ed oggi sono in tanti a pretendere dall’amministrazione comunale che venga posto un rimedio. Ma definitivo stavolta, perché non è possibile che al primo temporale tutto si trasformi in un mare di fango.