I festeggiamenti in onore di San Basso, patrono della città di Termoli e di tutta la diocesi, si sono aperti in un contesto particolare, unico e irripetibile. In apertura della messa del mattino di lunedì 3 agosto 2020, nella Basilica Cattedrale, il vescovo Gianfranco De Luca ha rivolto un invito a “cogliere e ad accogliere nella nostra vita personale, di famiglia e comunità cristiana e civile” un tempo “per pensare, riflettere, per entrare profondamente nel mistero nostra vita quotidiana come un’occasione per riscoprire il valore delle relazioni”. Un momento di partecipazione per chiedere a San Basso una grazia per la città e per la diocesi, quella di “passare dalla logica individualistica, della produttività, del successo e dell’affermazione di sé” alla “prassi della cura dell’altro, del prendersi cura gli uni degli altri” ragionando “non più con l’io ma con il noi” e puntando sul “senso delle relazioni che superano il desiderio di autoaffermazione”. Un tempo da non sprecare, dunque, in cui San Basso “ci aiuta a non restare soli” nella “certezza della compagnia e della presenza che Gesù assicura a ciascuno di noi” e di un’azione di discernimento in cui ciascuno può riscoprire il senso della propria esistenza”.
Al termine della celebrazione eucaristica la statua del Santo non è stata portata in processione al porto, come da programma rivisitato in funzione della normativa antiCovid, ma è rimasta in Cattedrale per la venerazione dei fedeli. Il vescovo De Luca e il sindaco di Termoli, Francesco Roberti, sono saliti a bordo del motopeschereccio sorteggiato, il “Romeo e Rosalia Papponetti” per un momento di commemorazione al largo dedicato quest’anno non solo ai caduti del mare ma anche a tutte le vittime della pandemia. Gli altri equipaggi, così come da intesa con la Capitaneria e gli enti preposti, sono usciti in mare solo con gli equipaggi e con i familiari più stretti. L’emozione della processione in mare non è mancata nell’affidamento alla protezione e all’intercessione di San Basso, che non lascia mai soli i suoi figli, la marineria, l’intera comunità di Termoli e della diocesi. “Viva San Basso”.