La Rava di Venafro, il corso d’acqua che chiude a sud la città, ovvero il festival delle cose impossibili ! Nel periodo vi si trova di tutto, ed ogni cosa estremamente pericolosa : la vegetazione spontanea lungo gli argini non rimossa da tempo immemorabile e cresciuta a dismisura sino a diventare vera e propria boscaglia, gli animali selvatici che vi proliferano all’interno tipo topi, serpenti ed altre specie, sino a plastica e schiuma che sovente ne “impreziosiscono” le acque. Il tutto, ovviamente, con grosso disappunto di quanti vivono e lavorano nei pressi ma anche di tutti coloro che quotidianamente sono soliti camminare o correre lungo gli argini per tenersi in forma e curare il proprio corpo. Nel merito le risentite dichiarazioni di tanti : “Come è possibile siffatto abbandono e noncuranza -affermano contrariati molti venafrani- senza alzare un dito per restituire decenza alla zona e tranquillità a tutti noi ? Lungo gli argini del Rava è cresciuta un’autentica boscaglia, ma nessuno si preoccupa di tagliare, portare via e ripristinare la bellezza dei luoghi. Molti di noi residenti, vista l’assenza assoluta dell’intervento pubblico, ci siamo visti costretti a tagliare in proprio la vegetazione del Rava dinanzi casa per evitare che animali selvatici, in primis i serpenti, possano entrare nelle nostre abitazioni, come purtroppo già accaduto in passato. Chiediamo il rispetto dei nostri naturali diritti, ossia tranquillità e sicurezza, attraverso una diversa e migliore manutenzione di tale corso d’acqua”. Viene chiesto a quanti protestano : a chi compete intervenire ? “In passato l’ha sempre fatto il Consorzio di Bonifica di Venafro –spiegano gl’interpellati- ma questa volta l’intervento non c’è stato e non ne conosciamo i motivi. Ad ogni modo a noi nient’affatto interessa di chi le inadempienze e le responsabilità, mentre ci stanno a cuore solo pulizia, sicurezza e tranquillità, perciò sollecitiamo il massimo della tempestività nell’intervento”. Richieste assolutamente plausibili e come tali da soddisfare nel breve. Tonino Atella