Dalle notizie diffuse dagli stessi fedeli venafrani Fr. Jossy Fernandes, di origine indiana e primo religioso straniero alla guida di Convento Francescano e Basilica di San Nicandro a Venafro quale Superiore e Rettore, celebrerà per la prima volta domenica 23 agosto (h 19.00) dall’altare del luogo di culto venafrano dove riposano i resti mortali del Patrono della città e Protettore dell’intera Diocesi d’Isernia/Venafro, San Nicandro. Con tale celebrazione, che non si esclude possa avvenire all’esterno sul piazzale della Basilica prevedendosi tanta partecipazione di fedeli per accogliere e salutare il nuovo Guardiano/Rettore Fr. Fernandes, prenderà ufficialmente il via a Venafro il mandato pastorale del Frate di origine indiana che rappresenterà, come appena scritto, la grossa novità della prima volta di un religioso straniero al vertice della famiglia monastica cittadina, che si completerà con altri tre Frati, due di origine indiana ed uno italiano. Venafro quindi si appresta ad accogliere la rinnovata comunità francescana della città esternando affetto e vicinanza ai suoi componenti, come del resto sempre avvenuto nel corso della storia recente e passata, a conferma degli stretti ed assai positivi legami solitamente intercorsi tra i fedeli del posto e i frati francescani assegnati alla città dalla Provincia Monastica di S. Angelo e San P. Pio. Restando in tema di Basilica di San Nicandro che custodisce i resti del Santo Patrono di Venafro, da dire che permane l’umidità nella cripta sottostante il luogo di culto dov’è situato il Sarcofago del Santo, evento che giorni addietro aveva fatto pensare alla probabile ricomparsa della Santa Manna, il liquido miracoloso che manca da cinque anni e che la popolazione venafrana e dei centri limitrofi -accertatane la presenza- era solita chiedere in passato ai Frati per darne ai malati, per berne e cospargersene alla luce delle sue qualità miracolose. Circa la presenza o meno della Santa Manna si attende la comunicazione ufficiale da parte della famiglia francescana cittadina, che il 17 di ogni mese (giorno di San Nicandro) è solita verificarne la presenza o meno calando un secchiello in fondo al pozzetto a ridosso del Sarcofago nel quale un tempo era solita raccogliersi la Santa Manna in una pietra concava non collegata con alcuna condotta. Se nella circostanza se ne accerterà la presenza ne verrà data immediata informazione alla comunità dei fedeli, viceversa si dovrà restare in ulteriore attesa che l’evento torni a verificarsi. Nel frattempo i credenti di Venafro e dintorni pregano perché la Santa Manna torni a comparire, riconoscendole qualità superiori e miracolose. Tonino Atella