“Sì, anch’io ho ottenuto il bonus Iva, ma sinceramente me ne sono già pentito”. A parlare è il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, finito nell’occhio del ciclone per essere tra quanti, amministratori locali, consiglieri regionali, assessori, parlamentari, hanno chiesto l’erogazione del bonus istituito dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coroinavirus. A livello nazionale, il Movimento 5 Stelle è pronto a chiedere all’Inps i nomi dei deputati che hanno riscosso il bonus. Ed annuncia provvedimenti disciplinari. Ma la bomba è scoppiata anche in Molise, a Campobasso, dove il sindaco è finito sotto accusa. Ma ha voluto chiarire che delle due mensilità ricevute, la metà l’ha devoluta al fondo comunale Covid, l’altra metà l’ha destinata alla beneficenza, aiutando alcune persone che si erano rivolte a lui perché disperate e senza un euro in tasca. “Ma a prescindere da questo – ha aggiunto – io ho realmente subito un calo del fatturato. Sono un libero professionista e in questi mesi di chiusura ho anche perso importanti rapporti di collaborazione”. Certo, c’è da obiettare, sono saltati alcuni contratti, ma Gravina riscuote l’indennità di sindaco. Dunque la sua situazione finanziaria non è certamente al pari di chi, invece, era rimasto senza lavoro. “Guadagno tremila euro al mese, è vero – ha risposto – ma ho preferito riscuotere quelle somme con la certezza che sarebbero state destinate in maniera giusta. Erano soldi che mi spettavano, dunque alla fine non vedo il motivo di tanto clamore”. Cauto il giudizio sui parlamentari che hanno ottenuto il bonus: “La loro situazione è completamente diversa, sappiamo tutti quanto guadagnano. Avrebbero potuto evitare”, ha concluso Gravina. Ma come lui sono in tanti ad aver percepito il bonus, tra cui l’assessore regionale Michele Marone. Intanto dall’opposizione arriva la dura prese di posizione del consigliere comunale della Lega, Alberto Tramontano “La beneficenza si fa con i soldi propri e preferibilmente in segreto -ha incalzato – Io ho fatto una battaglia perché gli invalidi avessero il bonus, erano stati esclusi dai primi due decreti del governo. Seguendo la logica del partito di appartenenza, il sindaco dovrebbe dimettersi”, ha concluso.