L’articolo di Selvaggia Lucarelli sulle sue vacanze in Molise ha riscosso ampio apprezzamento, soprattutto sui social. Ma leggendo con più attenzione il suo reportage pubblicato dal Fatto Quotidiano, emergono degli aspetti che non fanno bene alla nostra terra. Di questo ne è convinto Pasquale Damiani. In un suo editoriale su Primo Piano Molise, contesta il tono paternalistico dell’articolo e quella più o meno velata pretesa di dare lezioni ai molisani, a partire dalle indicazioni per raggiungere i luoghi di maggior interesse. Tra le righe emerge una terra per così dire “Selvaggia”, come il nome di nome di battesimo della blogger. Il Molise di Damiani invece sa il fatto suo. In questi giorni – scrive – si è assistito al gran pienone dappertutto. A chi ci ha scelto dobbiamo dire grazie. La nostra regione ha avuto il giusto riconoscimento dopo anni di turismo mordi e fuggi. In Molise di certo non regna la rassegnazione. Questo popolo – scrive ancora Damiani – ha imparato a bastare a se stesso, orgoglioso ed eccezionale, pronto a ripartire da capo dopo guerre, terremoti, pandemie e quant’altro. Un popolo fiero che non ha bisogno di lezioni da chi nella vita probabilmente non ha mai sofferto. È facile puntare il dito su quello che non funziona in pochi giorni di permanenza. Eppure – puntualizza nel suo editoriale su Primo Piano – il Molise è un paese meraviglioso, con tutta la sua arte, la storia, l’artigianato e il patrimonio enogastronomico che ci invidiano da più parti. Va solo riscoperto e guardato con occhi nuovi, liberi dai preconcetti”. Oltre a Damiani, anche l’assessore al turismo del Comune di Isernia, Eugenio Kniahynicki, ha espresso perplessità sull’articolo della Lucarelli. Sulla sua pagina Facebook ha scritto: ”Esistono diversi modi per parlare di un territorio. Io alla Lucarelli – che avete condiviso in tanti senza rendervi conto che ci ha definiti poco più che trogloditi – preferisco quest’articolo” e cioè quello pubblicato da Fan Page, in cui si ricorda che a Isernia, al Museo del Paleolitico, c’è il più antico reperto umano rinvenuto in Italia, sottolineando l’importanza di questa scoperta. A proposito: il dentino resterà esposto al pubblico fino al 30 settembre.